Migranti a Messina, sbarco con selfie. Salvini: “telefonini ne abbiamo?”

StrettoWeb INTERNO

Raggiunto da Rtl 102.5 l’ex ministro dell’Interno ha precisato: “stiamo accogliendo centocinquantamila bimbi e donne dall’Ucraina, questi sono profughi veri in fuga da una guerra vera, ben diversi da quelli che sbarcano a migliaia sulle coste calabresi, pugliesi e siciliane con il telefonino e le scarpette da tennis”

Telefonini ne abbiamo?”.

Il leader della Lega mette in evidenza i selfie delle persone a bordo dell’imbarcazione e arrivati in grande quantità sulle sponde del Sud Italia (StrettoWeb)

La notizia riportata su altri giornali

Pozzallo – Dopo lo sbarco spontaneo di ieri di 104 immigrati Siriani, Iraniani e dell’Afghanistan, arrivati al porto di Pozzallo con una barca a vela, nella serata di oggi, presumibilmente verso le 22:30, sbarcheranno altri 181 migranti prelevati da un barcone al largo da due unità navali della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. (Quotidiano di Ragusa)

Coste italiane presidiate e confini sotto pressione: sono oltre 900 i migranti soccorsi nel Mediterraneo centrale e adesso a bordo di Sea Watch 4, Sea Eye e Aita Mari. Ora, delle tre navi delle Ong – due tedesche e una spagnola – in pressing sull’Italia perché spalanchi le porte, mentre a Lampedusa continua l’emergenza sbarchi. (Secolo d'Italia)

L'assegnazione del porto chiude un'attesa durata oltre una settimana: nove le notti infatti trascorse dai profughi sulla nave della ong tedesca e numerosi gli evacuati per ferite e ustioni (Tiscali Notizie)

Approdo stamane a Messina per la Sea Eye 4 con 476 persone a bordo, inclusi 66 minori. Ieri sera, con il traghetto di linea, che è giunto all’alba a Porto Empedocle, erano stati trasferiti 82 migranti (Giornale di Sicilia)

L’approdo previsto in mattinata. È davanti ad Augusta la Aita Mari con 112 migranti a bordo. (Giornale di Sicilia)

Su Sea Watch 4 ad attendere di poter sbarcare, invece, sono 313. "E tempo che alle restanti 483 persone venga assegnato un porto e ricevano le cure che meritano" (La Sicilia)