Dia: 'Ndrangheta resta leader narcotraffico, aumentano collaboratori ma donne e minori sempre più coinvolti in illeciti

Il Lametino INTERNO

La Direzione investigativa antimafia nella sua Relazione semestrale al Parlamento conta ben 46 'locali' nelle regioni settentrionali: 25 in Lombardia, 14 in Piemonte, 3 in Liguria, 1 in Veneto, 1 in Valle d'Aosta ed 1 in Trentino Alto Adige.

Lo rileva la Direzione investigativa antimafia nella sua Relazione semestrale al Parlamento

Sottolineato anche il frequente coinvolgimento negli affari illeciti di donne e di minori. (Il Lametino)

Se ne è parlato anche su altri media

Nel riciclaggio e impiego di denaro, le segnalazioni di reati al Nord sono state 335 nel secondo semestre 2020 contro le 278 dello stesso periodo 2019 Notano gli analisti della Dia come nel secondo semestre 2020, a fronte di una diminuzione dei reati più tipici di mafia, l’omicidio e l’associazione, salgono i cosiddetti «reati spia». (Il Sole 24 ORE)

Secondo la relazione della Dia, “il carattere federativo delle tre batterie citate continua a rappresentare la condicio sine qua non per metabolizzare gli effetti delle energiche attività di contrasto che hanno privato i clan delle figure apicali. (l'Immediato)

Le mafie potrebbero sfruttare la crisi determinata dalla pandemia. Un cenno a parte merita la situazione di crisi determinata dalla pandemia. Le diverse organizzazioni criminali sono tra loro autonome ed estremamente eterogenee per struttura, potenza, forme di radicamento, modalità operative e settori criminali ed economici di interesse. (AGI - Agenzia Italia)

Nel rapporto della Direzione investigativa antimafia si le gge che Cosa Nostra, Camorra, 'Ndrangheta lavorano costantemente per ampliare le proprie capacità di relazione e sempre più in sinergia con i colletti bianchi, "sostituendo l'uso della violenza, sempre più residuale, con linee d'azione di silente infiltrazione" (la Repubblica)

Cosa emerge dalla relazione della Dia in alcune province della Sicilia:. Catania: - "Particolare attenzione merita la presenza nel territorio catanese di gruppi criminali stranieri. E’ l’analisi contenuta nella Relazione della Dia consegnata al Parlamento e relativa al secondo semestre del 2020, nel capitolo dedicato alla mafia siciliana. (La Sicilia)

E’ il passaggio dalla relazione in tema di “criminalità etnica” che rappresenta una “componente consolidata nel panorama criminale nazionale”. Solo occasionalmente si rileva la realizzazione di accordi funzionali con organizzazioni criminali italiane o la costituzione di piccoli sodalizi multietnici per la gestione della prostituzione, la commissione di reati finanziari e il traffico di rifiuti” (CatanzaroInforma)