Arriva l’Eurovision, Torino diventa rock: “Ci vedrà il mondo intero”

È d’accordo Maurizio Vitale, presidente di Turismo Torino: «In prospettiva si rafforza l’immagine della città, e oltre alla ricaduta finanziaria Torino dimostra di essere anche città del business»

Centinaia di milioni di persone in tutto il globo la seguono e ora i fari si accendono su Torino.

Inoltre la sola serata finale della scorsa edizione è stata vista da 200 milioni di persone, ma il potenziale arriva a 300. (La Stampa)

Su altre fonti

Ancora nessuna certezza sui conduttori: vari i nomi circolati in questi giorni, tra cui Alessandro Cattelan, Milly Carlucci, Mika e Chiara Ferragni Diverse erano le candidature: dopo Napoli nel 1965 e Roma nel 1991, la Rai ha scelto quale sarà la terza città in cui gareggeranno a colpi di note i migliori artisti europei. (SoloGossip.it)

Boom di prenotazioni a Torino. A Torino sono attesi da tutta l'Europa migliaia di appassionati, oltre che per la finale, anche per le semifinali del 10 e 12 maggio (Sky Tg24 )

Il capoluogo piemontese, tra le 17 città candidate, è stato scelto per ospitare il più grande evento non sportivo al mondo, che torna in Italia dopo 31 anni grazie alla vittoria dei Maneskin. Sconfitte, tra le altre città, Milano, Bologna, Rimini e Pesaro (La Nuova Sardegna)

Per Martin Österdahl, supervisore esecutivo dell’Eurovision Song Contest, «Torino è la città ospitante perfetta Welcome to Torino, Eurovision Song Contest 2022» è stata la prima reazione della sindaca uscente, Chiara Appendino, che ha sottolineato i «mesi di lavoro, call infinite, centinaia di documenti, pile di normative, ispezioni, sopralluoghi». (Gazzetta di Modena)

Sono attesi in 100mila a Torino nei giorni del prestigioso appuntamento internazionale La conferma ufficiale della vittoria di Torino ha dunque scatenato da subito le prenotazioni in massa dei fan che a valanga si recheranno nella città della Mole. (torinonews24.it)

Torino ha battuto la concorrenza di altre quattro città: Milano, Rimini, Bologna e Pesaro. C’è chi ne ha spesi molti meno, come la Svezia nel 2016, che tirò fuori appena 13 milioni di euro (CorrierePL)