Terremoto in Turchia, madre e figlio salvati dopo 70 ore sotto le macerie: “È un miracolo”

Il Riformista INTERNO

Seppelliti per settanta ore sotto le macerie, estratti, ancora vivi, madre e figlio. Sa di miracolo la notizia che giunge dal distretto di Akevler di Hatay, in Turchia, mentre il bilancio del terremoto che si è abbattuto al confine tra Turchia e Siria sale e non si ferma. Bilancio ufficiale da brividi, anche perché ancora soltanto parziale: 17.100 vittime. E si continua a scavare, è destinato a salire. (Il Riformista)

Se ne è parlato anche su altri media

La città turca, nella provincia di Hatay, è una tra le più colpite dal terremoto che ha visto morire tra Turchia e Siria più di 19 mila persone. (LA NAZIONE)

Deboli le speranze di trovare ancora sopavvissuti tra le macerie anche se arrivano sparse notizie di miracolosi salvataggi. Estratti vivi dalla macerie (la Repubblica)

Continuano le ricerche nonostante siano trascorsi giorni sotto ai crolli e al gelo. Registrate 650 scosse di assestamento. Mancano all'appello 7 italiani, l'imprenditore Angelo Zen e una famiglia italiana di origine siriana Il sisma (LaC news24)

Dopo 90 ore, è stato ritrovato vivo un bambino di 10 anni. Dopo l’approvazione dei suoi parenti, il braccio destro di Hilal è stato amputato e il bambino è stato tirato fuori dalle macerie. (LaPresse)

Il team mandato da Gerusalemme ha salvato 10 persone dalle macerie. Israele, nonostante le frizioni diplomatiche, con Ankara ha mandato in Turchia squadre di soccorritori nelle zone colpita dal sisma. (LaPresse)

17.674 i morti in Turchia, 3.377 in Siria Milano, 10 feb. (LaPresse)