Paola Cortellesi miglior esordiente "in età da menopausa" e l'Italia che fatica a riconoscere i meriti

Regista, attrice e anche conduttrice in pectore dei David di Donatello, Paola Cortellesi è una mente al servizio del cinema e dell'arte, non da oggi. Il grande pubblico se c'è accorto in quella che è la sua "età della menopausa" e le ha consentito di vincere un premio come miglior regista esordiente a 50 anni. È un Paese che arriva in ritardo sul merito, che arranca sul riconoscimento e sulla valorizzazione del talento. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altri media

Un momento di "vibrante vitalità", rappresentato dalla presenza di film "molto belli che avrebbero potuto tutti vincere". Il presidente dell'Anica, Francesco Rutelli, commenta così con l'AdnKronos l'esito dei David di Donatello che ieri sera, in diretta televisiva su Rai 1, hanno premiato 'Io Capitano' di Matteo Garrone con sette riconoscimenti e 'C'è ancora domani' con sei. (Adnkronos)

A dimostrare che questa 69a edizione dei David di Donatello fosse di segno femminile, basterebbe il fatto che a correre con ben diciannove candidature ci fosse il filmdiretto da una donna, l’esordiente Paola Cortellesi, con protagonista una donna e i diritti delle donne. (Il Centro)

Un vestito rosso fiammante come i colori dell’Africa e un sorriso smagliante. Maricetta Lombardo, classe 1964, agrigentina, ha vinto il David di Donatello per il miglior suono in presa diretta nel film più premiato, “Io capitano” di Matteo Garrone, regista con il quale ha già conquistato altri due David con Gomorra e Dogman. (La Repubblica)

C’è ancora domani, ma l’oggi poteva essere più lusinghiero: David dello spettatore, quale primo incasso del 2023, David giovani, … (Il Fatto Quotidiano)

La liturgia, del genere grottesco lugubre, per i David di Donatello ha confermato la perennità egemonica della sinistra. (Nicola Porro)

La Costa d’Avorio nel cuore. È così, con questo dualismo, che convive da 15 anni Kouassi Pli Adama Mamadou, quarantenne, attivista e leader del movimento migranti e rifugiati di Caserta, premiato ai David di Donatello per il film “Io Capitano” del regista Matteo Garrone, che a lui si è in parte ispirato per raccontare questa storia. (ilmattino.it)