Costruiti i primi robot viventi da cellule di rana

Si chiamano xenobot, dal nome della rana Xenopus laevis, le cui cellule embrionali sono state utilizzate per realizzarli.

Tante le possibili future applicazioni di questi robot viventi, che vanno dal rilasciare farmaci in un determinato punto del corpo all'assemblare microplastiche negli oceani o eliminare placche dalle arterie.

Qui hanno svolto comportamenti elementari, come muoversi insieme in una direzione o in cerchio", continua De Simone. (laRegione)

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Al di là di descrizioni così suggestive, quali potrebbero essere le applicazioni pratiche di questo tipo di robot? Siamo ovviamente molto lontani da una realtà simile, ma i robot organici creati da un team di scienziati unendo cellule di una rana lascia immaginare che, forse, in futuro molto prossimo la visione del game designer Hideo Kojima diventerà realtà. (Tom's Hardware Italia)

Il robot vivente è costruito con lo stesso Dna della rana. Arrivano gli Xenobot: i robot viventi col Dna della rana VIDEO. (Velvet Mag)

Gli scienziati americani dell’Università del Vermont e della Tufts hanno creato i primi robot viventi e autorigeneranti al mondo, usando cellule staminali della rana artigliata africana. Con il nome ‘xenobots’, le macchine possono viaggiare all'interno del corpo umano e in ambienti acquosi un lungo periodo di giorni senza nutrienti. (La Repubblica)

“Non sono né robot tradizionali né nuove specie animali”, sottolineano i ricercatori, che chiariscono che si tratta di nuova classe di artefatti, oggetti artificiali che sono organismi viventi e programmabili. (Wired.it)

Le stesse cellule hanno un potenziale energetico da trasferire alle macchine, che varia tra sette e dieci giorni. Il matrimonio tra robotica e biologia è avvenuto e ha dato vita ad una nuova forma di organismi, che possiamo considerare come sconosciuti sul nostro pianeta: il living robot. (Key4biz)

Potranno essere usati per scopi scientifici ed ambientali. enobot: il primo robot "vivente" creato con cellule di rana. Gli scienziati dell’Università del Vermont e della Tufts hanno creato "Xenobot", il primo robot autorigenerante. (L'HuffPost)