Realizzati in laboratorio i primi robot viventi

Si chiamano “xenobot” e sono stati realizzati partendo dalle cellule embrionali della rana africana Xenopus laevis, dalla quale prendono il nome.

Sono stati realizzati in laboratorio i primi robot viventi, che non hanno niente a che vedere con gli automi tradizionali e che non possono essere considerati nemmeno una nuova specie animale.

Il risultato è un automa con lo stesso genoma della rana, ma completamente differente dall’animale con cui ha in comune il Dna. (Sky Tg24 )

Su altre fonti

Al di là di descrizioni così suggestive, quali potrebbero essere le applicazioni pratiche di questo tipo di robot? Gli xenobot potrebbero essere anche realizzati con vasi sanguigni, sistemi nervosi e cellule sensoriali per formare dei rudimentali “occhi”. (Tom's Hardware Italia)

Nel laboratorio di Michael Levin alla Tufts University, le cellule possono aspettarsi di trovarsi in una insolita compagnia. Le parti mostrate in verde sono costituite da cellule della pelle di rana, mentre le parti in rosso sono cellule cardiache di rana. (Futuroprossimo)

Le stesse cellule hanno un potenziale energetico da trasferire alle macchine, che varia tra sette e dieci giorni. Il matrimonio tra robotica e biologia è avvenuto e ha dato vita ad una nuova forma di organismi, che possiamo considerare come sconosciuti sul nostro pianeta: il living robot. (Key4biz)

Con il nome ‘xenobots’, le macchine possono viaggiare all'interno del corpo umano e in ambienti acquosi un lungo periodo di giorni senza nutrienti. Gli scienziati americani dell’Università del Vermont e della Tufts hanno creato i primi robot viventi e autorigeneranti al mondo, usando cellule staminali della rana artigliata africana. (La Repubblica)

Arrivano gli Xenobot: i robot viventi col Dna della rana VIDEO. Il robot vivente è costruito con lo stesso Dna della rana. (Velvet Mag)

Potranno essere usati per scopi scientifici ed ambientali. enobot: il primo robot "vivente" creato con cellule di rana. Gli scienziati dell’Università del Vermont e della Tufts hanno creato "Xenobot", il primo robot autorigenerante. (L'HuffPost)