Inferno Beccaria, gli agenti al gip: “Noi abbandonati, incapaci di gestire le situazioni”. L’intercettazione: “Le mazzate? Tante e brutte”

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Le “mazzate” erano “tante e brutte” come raccontava uno degli agenti della Penitenziaria intercettato poco più di un mese fa. Ma erano inflitte ai giovani detenuti dell‘istituto minorile Beccaria di Milano come una sorta di reazione a una situazione generale di incapacità a gestire le situazioni. È questa, a quanto pare, la linea di difesa dei primi poliziotti, arrestati lunedì per abusi e violenze, che hanno deciso di rispondere alle domande della giudice per le indagini preliminari, Stefania Donadeo. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri media

A raccontarlo al segretario nazionale del Sappe Francesco Pennisi (non indagato) al telefono è uno degli agenti della Penitenziaria. «Oggi tutti i colleghi hanno mandato malattia nel pomeriggio, vogliono mandarla a oltranza … È una protesta verso il comandante nuovo e il direttore». (La Stampa)

È lo scenario inquietante che viene a galla non solo dagli atti della Procura di Milano, nell'inchiesta che ha portato in carcere 13 agenti della Penitenziaria e alla sospensione di otto colleghi, ma dalle stesse parole degli arrestati nei primi interrogatori. (L'Unione Sarda.it)

La tentata violenza sessuale nei confronti di Amin Hachouch la racconta lui stesso al pubblico ministero che indaga sugli agenti torturatori all’IPM Cesare Beccaria di Milano. Nell’ordinanza del Giudice delle Indagini Preliminari Stefania Donadeo a pagina 58 parte il racconto del ragazzo. (Open)

Un’altra volta hanno fatto un occhio nero a me, mi hanno preso a calci in tre e dato uno schiaffo che non ci sentivo più da un orecchio perché continuavo a chiedere l’accendino. «Tante cose succedevano di notte. (Corriere Milano)

“…lo colpiva con più cinghiate anche nelle parti genitali fino a provocarne il sanguinamento (…) lo lasciavano completamente nudo dentro la stanza per un’ora, senza nessun indumento o coperta; (…) lo svegliavano per spostarlo dalla sua cella e lo colpivano nuovamente in faccia con schiaffi e pugni, insultandolo con termini quali ‘sei un bastardo, sei un arabo zingaro, noi siamo napoletani, voi siete arabi di merda’”. (Il Fatto Quotidiano)

Però che mi vai a denunciare in Procura anche no». Il nuovo corso al carcere minorile Beccaria di Milano, con l’arrivo di Claudio Ferrari a dicembre 2023, primo direttore a tempo pieno dopo un ventennio di reggenti, non era andato giù a tutti. (Corriere Milano)