Stop mais dall'Ungheria, nella Marca a rischio chiusura una stalla su quattro

TrevisoToday INTERNO

Si tratta della decisione dell’Ungheria di ostacolare le esportazioni nazionali di cereali, soia e girasole verso l’Italia

«La guerra non è una cosa lontana e nemmeno una questione nazionale.

L’appello è di Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso che vuole rivolgersi ai parlamentari trevigiani dopo l’ennesima notizia che mette in crisi anche l’agricoltura di casa nostra.

Qui a Treviso, nella Marca trevigiana, gli effetti sono già ben presenti e drammatici. (TrevisoToday)

Su altri giornali

«Il settore - rimarca Andrea Lugo, presidente dell’Associazione allevatori Fvg - era già in forte difficoltà a causa dell’incremento dei prezzi delle materie prime e dell’energia. I costi di produzione già saliti oltre le soglie di guardia sono aumentati ulteriormente raggiungendo per alcuni prodotti valori che vanno dal 170% (concimi) all’80% (energia) e del 50% (i mangimi). (ilgazzettino.it)

«E’ a rischio il futuro della fattoria italiana se non vengono riconosciuti i giusto compensi che tengano conto dei costi di produzione sempre più alti, dalla bolletta energetica ai mangimi» afferma Prandini nel sottolineare che è «una crisi che colpisce un sistema che ogni giorno lavora per garantire un settore che complessivamente tra latte, carne e uova genera un giro d’affari di circa 40 miliardi di euro ed è ai primi posti nel mondo per qualità e sostenibilità (IlPiacenza)

«Misure urgenti per gestire la carenza di materie prime». Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati (ilmattino.it)

Un errore imperdonabile che è possibile recuperare poiché ci sono le condizioni produttive, le tecnologie e le risorse umane per raggiungere in Italia l’autosufficienza alimentare” “E’ stata notificata a Bruxelles una decisione che compromette il mercato unico – spiega Roberto Moncalvo, delegato confederale di Coldiretti Cuneo – e mina le fondamenta stesse dell’Unione Europea. (TargatoCn.it)

Già ad oggi la Russia controlla circa il 29% delle esportazioni mondiali di grano tenero per la panificazione, il 19% del commercio del mais destinato all’alimentazione degli animali negli allevamenti. (La Nuova Provincia - Asti)

Per gli allevamenti pugliesi la guerra in Ucraina sta significando "la peggior crisi alimentare per gli animali dalla fine del secondo conflitto mondiale". Prima che scoppiasse la guerra in Ucraina, la situazione era già difficilissima, adesso sta raggiungendo un punto di non ritorno. (BariToday)