Apertura in rosso per Wall Street. Crolla il Nasdaq

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Le più forti vendite, invece, si manifestano su Apple, che prosegue le contrattazioni a -5,24%.

Sul podio dei titoli del Nasdaq, Amgen (+2,14%), Automatic Data Processing (+1,78%), Mondelez International (+1,53%) e Fiserv (+1,22%).

In fondo alla classifica, i maggiori ribassi si manifestano nei comparti beni di consumo secondari (-3,67%), informatica (-2,74%) e telecomunicazioni (-1,42%).

In profondo rosso il Nasdaq 100 (-3,36%); sulla stessa linea, in netto peggioramento l’S&P 100 (-1,77%). (QuiFinanza)

Ne parlano anche altri giornali

editato in: da. (Teleborsa) – La Borsa di Wall Street sceglie la strada del rialzo dopo un avvio prudente, nella seconda giornata di audizione del presidente della Fed Jerome Powell in Congresso. Le più forti vendite, invece, si manifestano su Home Depot, che prosegue le contrattazioni a -2,90%. (QuiFinanza)

Ancora peggio è andata a Tesla, che con un calo dell’8,06% a 682 dollari, cancella tutti i guadagni dell’anno 2021. I titoli di Stato e la paura dell’inflazione Tensione anche sul mercato dei titoli di Stato. (Corriere della Sera)

A guidare i cali sono stati i tecnologici con nuove ondate di vendite su Tesla, scesa dell’8% ai nuovi minimi annui. Il Nasdaq ha ceduto in chiusura il 3,52%, segnando la sua giornata peggiore in quasi quattro mesi. (Finanzaonline.com)

rusco crollo di Wall Street dopo i record delle ultime settimane. Il Dow Jones Industrial Average è sceso dell'1,8% chiudendo a 31.402 punti base, allontanandosi dai massimi storici toccati mercoledì. (AGI - Agenzia Italia)

"Abbiamo registrato in queste ore, in particolare nelle scuole di Napoli - ha spiegato De Luca - la presenza di variante inglese, credo sui positivi almeno 6 casi di variante inglese. Secondo De Luca "nelle scorse settimane e nei mesi passati in Italia c'è stato un grande e irresponsabile vuoto, e cioè il controllo del Paese. (Yahoo Finanza)

Sul fronte dei dati macro, intanto, le spese personali per consumi negli Usa sono cresciute del 2,4% a livello mensile a gennaio, stracciando il consenso degli economisti che si aspettavano un aumento dello 0,5%. (Milano Finanza)