Lombardia, 15 chiamate al giorno al 112 per segnalare violenze sulle donne. Bertolaso: «Dati devastanti»

Corriere Milano INTERNO

In quattro mesi sono arrivate 1.860 richieste d’aiuto per episodi di violenza di genere agli operatori del 112 in Lombardia: una media di 15 telefonate al giorno. «Dati devastanti, che dobbiamo non dico ridurre, ma eliminare» commenta l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso. Il report, reso noto in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, riguarda il periodo da marzo a giugno di quest’anno. (Corriere Milano)

Se ne è parlato anche su altri media

È questo il tempo necessario per leggere tutte le storie delle 107 donne uccise dall’inizio dell’anno. Sabato al presidio «Il patriarcato uccide» in largo Cairoli a Milano (poi spostatosi in piazza Duomo) non ci si è limitati a citare un elenco di nomi: si è pronunciata anche la data in cui sono state assassinate, il modo e per mano di chi (nel caso in cui si conosca l’autore del femminicidio). (Corriere Milano)

Inutile star qui a sottolineare che il moto di rabbia, giusto, esploso per l'uccisione di Giulia Cecchettin per mano di Filippo Turetta è stato molto meno evidente quando a essere uccisa è stata Sofia Castelli. (ilGiornale.it)

Coperchi, chiavi, fischietti, un boato. «Per Giulia Cecchettin e per tutte queste donne non facciamo un minuto di silenzio ma bruciamo tutto» è l’urlo che ha chiuso la manifestazione contro la violenza sulle donne organizzata ieri mattina in largo Cairoli a Milano, proprio di fronte al Castello Sforzesco. (ilGiornale.it)

L’impegno di Assolombarda per l’eliminazione della violenza contro le donne si rinnova. (Il Sole 24 ORE)

“Voi potete fare la vita che volete, dovete però essere prudenti in certe situazioni e dovete anche aiutarci ad aiutarvi. A dirlo è l’assessore lombardo al Welfare Guido Bertolaso… (La Repubblica)

L'imprenditrice digitale ha voluto mostrarsi ancora una volta al fianco delle donne. Com'era già accaduto a Sanremo durante la 73esima edizione quando, da co-conduttrice, ha scelto di dedicare il suo monologo alla bambina che è stata e ha indossato ogni sera abiti manifesto. (Vanity Fair Italia)