Piemonte, il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito di 540 euro in due anni

La Provincia di Biella ECONOMIA

Dopo lo stop imposto dalla pandemia, inflazione e caro-energia stanno erodendo la capacità di spesa delle famiglie: negli ultimi due anni il potere d’acquisto dei piemontesi è diminuito di oltre 540 euro per nucleo familiare con ripercussioni sui negozi di vicinato. Emerge dallo studio di Confesercenti sul futuro della distribuzione commerciale. Nel 2023 – spiega Confesercenti – il potere d’acquisto delle famiglie piemontesi subirà un’ulteriore riduzione di oltre 200 milioni di euro e la capacità di spesa raggiunta nel 2021 non sarà recuperata prima del 2027. (La Provincia di Biella)

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L’aumento delle chiusure dei negozi in Piemonte mette in allarme Confesercenti Confesercenti lancia l’allarme in Piemonte: preoccupano le sempre di più numerose chiusure dei negozi del territorio. Si stima che entro la fine del 2023 saranno circa 4.500 le attività che abbasseranno le saracinesche per sempre. (Mole24)

Chiudono due negozi ogni ora. Le botteghe di quartiere continuano progressivamente a diminuire, a vantaggio della grande distribuzione. (QuiFinanza)

Secondo un recente studio Confesercenti e Ipsos sul futuro della distribuzione commerciale , tra il 2019 e il 2023 sono venute a mancare 52 mila imprese commerciali e le stime fornite indicano, da qui al 2030, il rischio sparizione per altre 73 mila imprese commerciali, quasi 18 al giorno di media. (Corriere dell'Economia)

Si tratta di un’accelerazione del processo di chiusura delle attività commerciali verificatosi nell’ultimo decennio: dopo lo stop imposto dalla pandemia, inflazione e caro-energia stanno erodendo la capacità di spesa delle famiglie: negli ultimi due anni, il potere d’acquisto dei piemontesi è infatti diminuito di oltre 540 euro per nucleo familiare: inevitabili le ripercussioni sul tessuto dei negozi di vicinato. (newsbiella.it)

Un pericolo immediato? La desertificazione dei centri storici della Regione, quelli che ne hanno determinato la bellezza e l’appetibilità. Senza negozi, però, si prevede un loro ridimensionamento, così come pensa l’Ancestor Confesercenti. (Terni in rete)

Lo studio Il rallentamento della spesa dei consumatori, la ridotta disponibilità di credito e la crescente penetrazione dell'e-commerce potrebbero contribuire alla chiusura di un numero significativo di negozi nei prossimi anni. (QuiFinanza)