Caso Eitan: legali, probabile decisione entro un paio di giorni

LaPresse INTERNO

Le ultime udienza davanti al Tribunale della Famiglia si sono tenute venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 ottobre.

Decisione poi confermata dal giudice tutelare di Pavia che nell’agosto scorso aveva disposto il divieto di espatrio per il piccolo, se non con il permesso della zia.

La giudice, dopo aver ascoltato le parti e i loro consulenti, ha 15 giorni per prendere una decisione

(LaPresse) – Il Tribunale della Famiglia di Tel Aviv potrebbe decidere “entro un paio di giorni” se Eitan, il bambino unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, debba rientrare in Italia in base alla Convenzione dell’Aja o se al contrario possa restare in Israele. (LaPresse)

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Per il verdetto la giudice Iris Ilotovich Segal, che deve stabilire se rinviare il bambino subito in Italia come chiede la zia Aya Biran Nirko, ha a disposizione 2 settimane. La seduta della corte d'Assise è durata oltre 12 ore "Ora gli avvocati - spiega Shmuel Moran, legale di Aya Biran Nirko, zia paterna del bambino che ha la sua tutela - inoltreranno le loro conclusioni alla giudice che poi dovrà andare a sentenza". (TG La7)

Il giudice israeliano -che non ha dato indicazioni temporali- prenderà la sua decisione in base alla Convenzione dell’Aja al termine di una tre giorni intensi di udienze in cui sono state sentite le parti e alcuni esperti anche di diritto italiano. (Adnkronos)

"Ora gli avvocati - ha detto Shmuel Moran, legale di Aya Biran Nirko, zia paterna del bambino che ha la sua tutela - inoltreranno le loro conclusioni finali alla giudice che poi dovrà andare a sentenza". (Sky Tg24 )

Presso il tribunale della famiglia di Tel Aviv è iniziata la terza e ultima udienza a porte chiuse sulla vicenda di Eitan, il bimbo unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, costata la vita a 14 persone. (Sky Tg24 )

Ora la palla passa alla giudice che, in base alla Convezione, dovrà stabilire se rinviare il bambino immediatamente in Italia come chiesto dalla zia Aya Biran Nirko Nei giorni scorsi la donna aveva accusato l’Italia: “Avete ucciso i miei cari, ora volete portarmi via anche mio nipote”. (L'Unione Sarda.it)

Come conferma a LaPresse il legale di Latorre, Fabio Anselmo, “si tratta di un giudizio arbitrale di cui siamo spettatori Da quanto si apprende, la chiusura del caso è stata decisa dopo che le due parti hanno convenuto di agire così. (LaPresse)