Coronavirus, in Lombardia due ceppi diversi a Bergamo e Cremona-Lodi

Corriere della Sera SALUTE

Due ceppi diversi per il Covid-19 in due tra le aree della Lombardia più colpite dalla pandemia.

«Grazie a uno studio che abbiamo condotto con il Niguarda di Milano - ha spiegato Baldanti - abbiamo scoperto che ci sono stati due diversi ceppi del virus in Lombardia.

Sempre dai controlli effettuati è emerso che nella zona rossa di Codogno solo il 23 % della popolazione ha incontrato il virus.

Quello circolato nella zona di Bergamo è diverso dal Coronavirus che si è diffuso nelle province di Cremona e Lodi. (Corriere della Sera)

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Lo studio del San Matteo di Pavia. In generale i debolmente positivi non infettano», hanno spiegato gli esperti secondo cui la ricerca può avere «importanti implicazioni» per le strategie di sanità pubblica. (Tagmedicina.it)

“Grazie a uno studio che abbiamo condotto con il Niguarda di Milano – ha spiegato Baldanti – abbiamo scoperto che ci sono stati due diversi ceppi del virus in Lombardia. Quello circolato nella zona di Bergamo è diverso dal Coronavirus che si è diffuso nelle province di Cremona e Lodi. (OggiNotizie)

Due virus differenti tra di loro, per sequenza genetica e caratteristiche, che hanno provocato due diversi focolai". I dati nazionali - Sono 235 i nuovi contagiati di coronavirus, con 'solo' 51.011 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, circa 26mila in meno rispetto al giorno precedente. (Tp24)

Ad annunciarlo, in un convegno svoltosi all'Università di Pavia ed organizzato dall'associazione cultur .... Coronavirus, in Lombardia due ceppi diversi a Bergamo e Cremona-Lodi. Due ceppi diversi per il Covid-19 in due tra le aree della Lombardia più colpite dalla pandemia. (Zazoom Blog)

Ad annunciarlo, in un convegno svoltosi all’Università di Pavia ed organizzato dall’associazione culturale “Nova Ticinum” presieduta dal prof. Mario Viganò, è stato il professor Fausto Baldanti, direttore della Virologia del San Matteo. (L'HuffPost)

Due virus differenti tra di loro, per sequenza genetica e caratteristiche, che hanno provocato due diversi focolai». Lo ha spiegato il professor Fausto Baldanti, direttore della Virologia del San Matteo, in un convegno all’Università di Pavia organizzato dall’associazione culturale «Nova Ticinum» presieduta dal professor Mario Viganò. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)