Trump minaccia Italia e Francia: "Niente digital tax o imporremo dazi"

Giornale di Sicilia ESTERI

Trump vedrà l’inquilino dell’Eliseo Emmanuel Macron nelle prossime ore, così come dovrebbe incontrare a margine del vertice di Londra il presidente del consiglio Giuseppe Conte.

La digital tax francese prevede un’aliquota del 3% sulle entrate che le società tecnologiche americane incassano in Francia.

Poi, senza intesa, dovrebbero scattare contro Parigi i nuovi pesantissimi dazi su champagne, borse e altri beni di lusso. (Giornale di Sicilia)

Se ne è parlato anche su altre testate

Trump: " Posso aspettare "fino a dopo le elezioni" presidenziali del 2020 negli Usa. La realtà è che il famigerato accordo “Phase One” non è stato ancora firmato e non solo, non è stato ancora messo giù sulla carta. (Finanza.com)

Puntualizzando di aver fatto la stessa cosa con altri Paesi e tutti gli avrebbero garantito che “non andranno avanti. Tutti coloro con cui ho parlato non andranno avanti, ma con quanti Paesi posso parlare, al mondo intero? (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)

"La Web tax - aveva spiegato in una nota - è legittima quando persegue l'obiettivo di colpire le multinazionali della digital economy che sfuggono da tempo al fisco italiano. Le minacce di Trump. Dazi fino al 100% sui beni se la Francia va avanti con la Web tax che colpisce i colossi americani come Google, Facebook e Amazon. (AGI - Agenzia Italia)

Donald Trump e il golf solo nei suoi resort. Secondo le stime (di resoconti ufficiali non c’è traccia), finora Trump ha giocato 223 volte, costando all’Erario qualcosa come 115 milioni di dollari. (Golfando)

Così il premier Giuseppe Conte, rispondendo alle domande dei cronisti a margine del vertice Nato a Londra sulla rete 5G e Huawei. Per quanto riguarda il 5G, "l'Italia si è dotata di una struttura normativa sofisticata - spiega Conte - in Europa non c'è un provvedimento normativo più articolato ed efficace ed è quello che governa le nostre azioni. (SassariNotizie.com)

Gli Stati Uniti sono il primo mercato di sbocco per il ‘Made in Italy’ agroalimentare fuori dalla Ue. É la richiesta avanzata dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a seguito dell’inasprimento dei dazi aggiuntivi già in essere sulle importazioni dall’Unione europea, che è stato annunciato dall’amministrazione Usa nella tarda serata di ieri. (L'Opinionista)