Esplosione a Suviana alla centrale vicino Bologna, si cerca l'ultimo disperso: i morti accertati sono 6

Virgilio Notizie INTERNO

Martedì 9 aprile un’esplosione di una turbina avvenuta in una centrale idroelettrica Enel di Bargi, nella zona del lago di Suviana vicino Bologna, ha causato almeno 6 morti e 5 feriti gravi. L’incidente sul lavoro è avvenuto a decine di metri sotto terra, al piano -8 dell’impianto: il crollo ha travolto 15 tecnici di ditte esterne che stavano lavorando al collaudo. Nel secondo giorno di ricerche, i vigili del fuoco hanno confermato di aver trovato 3 dei 4 dispersi: Adriano Scandellari, 57 anni, Paolo Casiraghi, 59 anni e Alessandro D’Andrea (37). (Virgilio Notizie)

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Il ritrovamento porta il numero totale delle vittime a sette. Sebbene non sia stata ancora identificata ufficialmente dalla Prefettura, l’ultima vittima corrisponde presumibilmente al 68enne napoletano Vincenzo Garzillo, l’ultimo tra i dispersi non ancora ritrovato. (Meteo Italia)

Salgono così a 7 le vittime dell’esplosione. Ieri erano stati ritrovati Alessandro D’Andrea, Adriano Scandellari – l’operaio di 57 anni dipendente di Enel Green Power, premiato lo scorso anno con la stella al lavoro dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella – e Paolo Casiraghi (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

È stato recuperato il corpo dell'ultimo lavoratore disperso nell'esplosione della centrale idroelettrica di Bargi al lago di Suviana, in provincia di Bologna. Non è stato ancora ufficialmente identificato. (ilmessaggero.it)

Dopo ricerche complesse, all’interno di una struttura sventrata dall’esplosione e invasa dall’acqua, i sommozzatori hanno individuato e recuperato anche il corpo senza vita del tecnico che un anno fa era andato in pensione dall'Enel ed era presente nella centrale come consulente. (Corriere)

Giovanni Toffolo, veneziano, fino a due anni fa era commissioning manager del team di Enel Green Power, lo stesso che è stato coinvolto dalla tragedia della centrale idroelettrica di Suviana. «Quando stai lì a sessanta metri sotto il livello dell’acqua anche dopo tanti anni di lavoro la sensazione è quella di essere in trappola. (Corriere)

Avvisaglia di chissà quanti secondi o minuti. Uno strano rumore, «come di un motore che prende a girare vuoto», avrebbe raccontato un testimone. (Corriere della Sera)