Sala a Salvini: "Il tuo codice della strada è pericoloso per Milano"

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Il Comune di Milano vuole più autonomia per intervenire sulla gestione della mobilità urbana e la viabilità stradale. È una delle richieste contenute in un ordine del giorno approvato dal consiglio comunale lunedì 25 marzo, in vista del nuovo codice della strada voluto dal ministro delle infrastrutture Matteo Salvini (e non ancora approvato). L'ordine del giorno, presentato da Marco Mazzei (Lista Sala), firmato da numerosi consiglieri di maggioranza, chiede anche di eliminare le norme in contrasto col piano per la sicurezza stradale 2030 e promuovere interventi normativi e finanziari per la mobilità attiva, il trasporto pubblico, il percorso per creare "città 30", cioè con limite di velocità generale a 30 km/h. (MilanoToday.it)

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Comuni contro il nuovo Codice della Strada In questi giorni i Consigli Comunali di Roma, Milano, Torino, Bologna hanno approvato un Ordine del Giorno nel quale chiedono di: (Bikeitalia)

Tolleranza zero per chi guida in stato di ebbrezza con sanzione detentiva e pecuniaria in base al tasso alcolemico. (Mitomorrow)

Via libera dell'Aula della Camera al ddl sul codice della strada con 163 sì, i voti contrari sono stati 107. (ilmessaggero.it)

Nei giorni scorsi tante città italiane hanno ospitato il flash mob ‘Stop al nuovo codice della strage’ ospitato a Torino davanti Porta Nuova. (Città di Torino)

– C’è anche Milano nell’alleanza delle città che chiedono un Codice della Strada diverso da quello appena approvato sotto la regia di Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nonché segretario federale della Lega. (IL GIORNO)

Missing CaptionMissing Credit Milano, l’Ordine del giorno contro la riforma In questi giorni, si legge in una nota, il Consiglio comunale di Milano ha approvato un Ordine del Giorno nel quale chiede di: eliminare dalla riforma del codice della strada le norme in contrasto con il Piano nazionale per la sicurezza stradale 2030 e con il Piano globale per la sicurezza stradale dell'ONU-OMS; eliminare dalla riforma del codice della strada le norme che limitano la possibilità dei Comuni di intervenire sulla gestione della mobilità urbana e della viabilità stradale; promuovere interventi normativi e finanziari a favore della mobilità attiva e del potenziamento del trasporto pubblico locale, e che agevolino i percorsi verso le Città 30. (IL GIORNO)