Roccella: “Contro di me censura vera, adesso aspettto la solidarietà degli intellettuali di sinistra..."

L'HuffPost INTERNO

"Sono certa che la segretaria del Pd Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali - Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio, ecc. -, la 'grande stampa' e la 'stampa militante' che abbiamo visto in queste ore mobilitata in altre sedi, avranno parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti dopo l'atto di censura che questa mattina mi ha impedito di parlare agli Stati generali organizzati dalla Fondazione per la Natalità per svolgere il mio intervento e anche per rispondere ai contestatori-censori e interloquire con loro". (L'HuffPost)

La notizia riportata su altre testate

Un’attivista ha potuto leggere sul palco le rivendicazioni contro il governo, dopo le quali Roccella, bloccata dai cori “Vergogna, vergogna”, ha lasciato l’Auditorium. Al momento del suo intervento in platea si sono alzati fischi, cartelli e cori: “Sul mio corpo decido io” lo slogan, con la risposta di Roccella che si è detta “d’accordo, è proprio quello che diciamo”. (Virgilio Notizie)

Aria di contestazione, da parte di alcuni giovani, agli Stati generali della Natalità in corso a Roma all'indirizzo della ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella che non gli hanno permesso di concludere il suo discorso sul tema della natalità e non solo. (ilmessaggero.it)

Contestazione per la ministra della Famiglia Eugenia Roccella durante il suo intervento agli Stati Generali per la natalità. La ministra è stata interrotta non appena ha preso il microfono in mano: “Vergogna”, “Sul mio corpo decido io”, gli slogan inneggiati dai manifestanti presenti in platea, molti dei quali studenti. (LAPRESSE)

ROMA – “Impedire agli altri di parlare è la cosa peggiore che possa succedere in democrazia. Come diceva Sciascia, peggio dei fascisti ci sono gli antifascisti. Questo Paese deve stare attento perché sta prendendo delle derive pericolose, quando l’estremismo non lo controlli inizia a diventare pericoloso“. (Dire)

Un gruppo di studentesse e studenti, nel momento in cui la ministra ha preso la parola, hanno sollevato dei cartelli con la scritta "Sul mio corpo decido io", chiaro riferimento alla questione del diritto all'aborto messo in discussione dalle politiche del governo, e scandendo degli slogano le hanno impedito di parlare. (Tiscali Notizie)

"Vergogna, vergogna!", hanno urlato alcuni giovani dalla platea appena la ministra ha preso la parola, esponendo alcuni cartelli. Una di loro è poi stata invitata a salire sul palco: "Sui nostri corpi, decidiamo noi", ha detto leggendo un comunicato. (Adnkronos)