Renault, Luca de Meo direttore generale

Gazzetta di Parma ECONOMIA

De Meo ha detto di dovere tantissimo a Marchionne, «ebbe il coraggio di dare fiducia a un giovane di 37 anni, lanciandomi nel mondo dell’alta dirigenza.

Renault sceglie Luca De Meo, ex pupillo di Sergio Marchionne, come direttore generale, al posto di Thierry Bollorè che ha lasciato l’incarico l’11 ottobre scorso.

De Meo, scrive Le Parisien, è infatti vincolato ad una clausola di non concorrenza con Volkswagen, la casa madre di Seat. (Gazzetta di Parma)

Su altri giornali

Il manager italiano, poliglotta, ha oltre 25 anni di esperienza nel settore automotive, dove ha lavorato per 10 marchi appartenenti a quattro gruppi automobilistici, il primo del quale fu proprio Renault, ed ha partecipato al lancio di oltre 50 modelli. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il consiglio d'amministrazione di Renault si è espresso a favore della candidatura del manager italiano di Luca De Meo (attualmente a capo di Seat, gruppo Volkswagen), al posto di direttore generale del gruppo: è quanto riferiscono fonti concordanti citate dai media francesi. (Ticinonline)

De Meo passa poi al Gruppo Volkswagen e dal 2015 è a capo del marchio SEAT. Secondo il Sole 24Ore la stampa francese è pressoché certa che Luca de Meo, 52 anni, potrebbe essere il prossimo presidente Renault (Info Motori)

Nel 2009, dopo varie esperienze tra cui quella in Toyota e Fiat, ha raggiunto il gruppo Volkswagen, prima della nomina al vertice di Seat, nel 2015. Renault sceglie Luca De Meo, ex pupillo di Sergio Marchionne, come direttore generale, al posto di Thierry Bolloré che ha lasciato l'incarico l'11 ottobre scorso. (Giornale di Sicilia)

Si vedrà: intanto, l'ipotesi torna utile per ripercorrere la carriera del top manager attraverso alcuni modelli nati sotto la sua stella. Ora potrebbe persino tornare in Renault passando dalla porta principale, chiudendo una sorta di cerchio: proprio in Francia, nel 1992, De Meo ha iniziato il proprio percorso professionale. (Quattroruote)

La caduta del Muro di Berlino e il tramonto del comunismo in Europa, per il liberalismo significò il consolidamento di speranze e aspettative per l’affermazione di società aperte in cui lo Stat [...] (Lo Spiffero)