Vino dealcolato, Bortolomiol: “Finirà in una bolla di sapone. È tutto marketing”

la Repubblica ECONOMIA

Elvira Maria Bortolomiol, produttrice dell’omonima cantina e Presidente Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, ha una posizione in linea con le decisioni ministeriali. Prodotti no alcol si, ma che non vengano chiamati vino. Qual è secondo lei la riflessione principale in merito ai vini dealcolati? «Il discrimine sta nel modo in cui si guarda a questo prodotto che non possia… (la Repubblica)

La notizia riportata su altri media

Si tratta di un settore che negli Usa vale già un miliardo di dollari, stima l’Unione italiana vini (Uiv), mentre in Italia il 36% dei consumatori sarebbe interessato a consumare bevande dealcolate. Sembra quasi un paradosso, ma in realtà è un’opportunità di mercato: al Vinitaly, che si conclude oggi a Verona, uno dei temi più dibattuti fin dal primo giorno è quello dei vini e in generale dei prodotti senza alcol (c’è pure lo spritz). (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Come si evince dall’Osservatorio, il consumo responsabile è una componente costitutiva del modello italiano di rapporto con il vino ed è, allo stesso tempo, un consumo transgenerazionale che coinvolge quote maggioritarie di persone di ogni classe di età. (Il Giornale d'Italia)

Quali sono oggi le prospettive reali del vino dealcolato? Martin Foradori Hofstätter, produttore di vino altoatesino e proprietario dell’omonima cantina, è uno dei più appassionati sostenitori dei vini dealcolati. (la Repubblica)

In una agorà del vino come Vinitaly si fa sentire la voce di astemi e amanti del bere a bassa gradazione alcolica. VERONA. (l'Adige)

Come riporta durante il Vinitaly in corso a Verona l’Osservatorio Federvini, curato da Nomisma e TradeLab, nel 2024 il mercato Usa vede crescere i volumi di vino dealcolato (+16%) e i valori dei consumi fuori del bar o del ristorante (+52%). (Gambero Rosso)

È un Vinitaly speciale per Albiera Antinori, presidente della Marchesi Antinori, l’azienda che si dedica al vino da 26 generazioni. La sua carriera è stata una serie di intuizioni sui vini da «costruire» e di scelte aziendali meditate. (Corriere della Sera)