Dall'Ud'A i dati relativi alla risposta dei vaccini anti Covid

Rete8 SALUTE

Arrivano dall’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara i dati relativi al monitoraggio della risposta ai vaccini.

I dati dimostrano che la risposta anticorpale e la risposta a lungo termine del sistema immunitario sono già efficaci dopo la somministrazione della prima dose, sia dei vaccini a mRNA, sia dei vaccini a vettore adenovirale.

In una fase successiva, inoltre, avendo a diposizione strumenti all’avanguardia, è stato possibile approfondire lo studio della risposta immunitaria ai vaccini. (Rete8)

Se ne è parlato anche su altri media

Le persone con elevata fragilità verranno convocate direttamente dalle aziende sanitarie regionali Da novembre, invece, aumentando considerevolmente la platea potenziale dei 60-70 anni per la terza dose sarà possibile prenotare l’appuntamento per la dose aggiuntiva sul portale www. (Telecity News 24)

“La terza dose, per le persone per cui è prevista, è un passaggio imprescindibile del piano vaccinale, cioè lo strumento, ci tengo a ricordarlo, che ci sta permettendo ogni giorno di più di lasciarci alle spalle la pandemia- afferma l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini-. (rimininotizie.net)

Anche in questo caso le convocazioni dovranno tenere conto del fatto che siano passati almeno 180 giorni tra seconda e terza dose Sono in tutto 168.000 persone (esclusi gli immunodepressi, che sono stati i primi a partire con la terza dose). (TorinoSud)

Su Facta abbiamo pubblicato un approfondimento su come interpretare (e NON interpretare) i dati sugli eventi avversi da vaccino Ciò significa che i rapporti Vaers non possono essere utilizzati per determinare se un vaccino ha causato o contribuito a un evento avverso o una malattia. (facta.news)

Di quelle somministrate l'11 ottobre, 4458 dosi hanno riguardato la prima per l'individuo di turno, 6165 il completamento del ciclo e 2996 l'addizionale o booste, la cosiddetta terza dose. (VeronaSera)

E’ quanto emerge da un ampio studio condotto in Francia su 22 milioni di persone per una durata di 7 mesi. Dallo studio, condotto fra il 27 dicembre 2020 e il 20 luglio scorso, e’ anche emerso che l’efficacia del vaccino “non sembra diminuire fino al quinto mese” dall’inoculazione, ma cio’ non significa che la protezione non sia efficace dopo il quinto mese (il Fatto Nisseno)