Gli Stati Uniti costretti ad ammetterlo: la Cina non manipola i tassi di cambio

L'AntiDiplomatico ESTERI

Dopo aver bollato la Cina come un "manipolatore di valuta", gli Stati Uniti si impegneranno con il Fondo Monetario Internazionale per comprovare l'accusa.

Molti dei paesi che sono stati inseriti nella lista nera o inseriti nella lista di controllo sono alleati degli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti dopo aver lanciato l’accusa nei confronti della Cina di manipolare il tasso di cambio fanno un passo indietro e affermano che Pechino non opera in tal senso. (L'AntiDiplomatico)

La notizia riportata su altre testate

Così verrebbero complessivamente colpiti più di due terzi dell'export di cibo italiano negli Usa per un valore di circa 3 miliardi. azi, Usa e Cina firmano la tregua. (Il Messaggero)

Continua il grande spettacolo della Coppa del Mondo di snowboard sulle nevi di Laax. Ad aggiudicarsela è stata così la ragazza che ha sbagliato meno: la statunitense Julia Marino. (RSI.ch Informazione)

https://t.co/teqGqjdgeZ — The White House (@WhiteHouse) January 15, 2020. Per Trump si tratta dunque di un accordo «storico»: «Con l’intesa ci stiamo occupando dei nostri agricoltori». Con questo accordo «raddrizziamo gli errori del passato», ha affermato il capo della Casa Bianca nel corso della cerimonia riferendosi agli accesi scontri sul tema degli ultimi mesi. (Open)

Per questo motivo, in caso di cifre deboli riferite all’inflazione, il progresso della sterlina contro il dollaro USA potrebbe rimanere modesto. Il greggio WTI si è consolidato vicino a $58 al barile; le tensioni fra USA e Iran hanno, infatti, lasciato il posto a nuove preoccupazioni di natura commerciale con la Cina (Milano Finanza)

L'amministrazione Trump non ha in mente di rimuovere gli oltre 360 miliardi di dollari di dazi in vigore contro la Cina dal 2018, nonostante l'accordo commerciale preliminare tra i governi di Washington e Pechino che dovrebbe essere firmato a breve. (Milano Finanza)

Un’ipotesi che, ad oggi, è tutt’altro che impossibile dal trasformarsi in realtà. Perdere quote di mercato e margini nel mercato americano a causa di possibili dazi, dunque, avrebbe evidentemente conseguenze pesantissime per tutto il comparto vitivinicolo europeo ed italiano. (WineNews)