Ucraina: telefonata Putin-Draghi, primo contatto dal 30 marzo

Liberoquotidiano.it INTERNO

26 maggio 2022 a. a. a. Roma, 26 mag.

Dopo di allora i rapporti si erano interrotti, con il premier italiano ma anche con gli altri leader europei, in seguito alla scoperta del massacro di Bucha

(Adnkronos) - Il colloquio telefonico di oggi tra Mario Draghi e Vladimir Putin, su iniziativa del premier italiano, come sottolineato dal Cremlino, è il primo contatto con il presidente russo dal 30 marzo scorso. (Liberoquotidiano.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Se Volodymyr Zelensky ribadisce di non voler cedere alcun territorio, il ministro degli esteri, a sorpresa, attacca: “La Nato non fa nulla di fronte all’aggressione russa”. Giorno dopo giorno le truppe del Cremlino avanzano e avrebbero ormai occupato il 95% del Lugansk, proseguendo i bombardamenti su Balakliia. (OGGI)

Lo scrive l'agenzia russa Tass, citando il Cremlino, a proposito del colloquio telefonico tra il presidente russo, Vladimir Putin, e il presidente del Consiglio, Mario Draghi. (Il Sole 24 ORE)

LA GUERRA Zelensky: «Pace possibile solo se vedrò Putin». «Una prima iniziativa che si potrebbe esplorare è se si possa costruire possibile una cooperazione sullo sblocco dei porti sul mar Nero. Putin ha detto che non è sufficiente a risolvere la crisi alimentare mondiale. (ilmattino.it)

Ore 9 - Kiev: 240 bambini uccisi e 436 feriti da inizio guerra. Sono 240 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell'invasione russa del Paese. Lo ha dichiarato il portavoce delle Forze Armate Ucraine Oleksandr Shtupun nel corso dell'aggiornamento quotidiano sulle operazioni militari in Ucraina (Corriere dell'Umbria)

"Si e' discusso della situazione in Ucraina. si legge nella nota del Cremlino che dà conto della telefonata tra Vladimir Putin e Mario Draghi. (Italia Oggi)

(LaPresse) – Il presidente russo Vladimir Putin, nel corso del colloquio telefonico con il presidente del Consiglio Mario Draghi, ha affermato che la Russia è “pronta a dare un contributo significativo al superamento della crisi alimentare attraverso l’esportazione di cereali e fertilizzanti, a condizione che vengano revocate le sanzioni imposte dall’Occidente”. (LaPresse)