Scontri per il carburante, almeno tre morti in Bolivia

Ticinonline ESTERI

i è conclusa con un bilancio di tre manifestanti morti e almeno altri 30 feriti una battaglia svoltasi ieri nelle vicinanze di un impianto per lo stoccaggio di carburante dell'impresa statale Ypfb a Senkata, vicino a El Alto, in Bolivia.

Con il passare delle ore però è emersa la durezza della repressione e si è appreso dei morti e dei feriti.

Lo riferisce l'Ufficio del difensore del popolo boliviano. (Ticinonline)

Ne parlano anche altri giornali

È questo il bilancio degli scontri con gli agenti che si sono registrati martedì in Bolivia, vicino a un impianto per lo stoccaggio di carburante dell'impresa statale Ypfb a Senkata, vicino a El Alto. Le forze di sicurezza, così, hanno dato il via a un’operazione per rimuovere il blocco, usando anche armi, lacrimogeni ed elicotteri. (Sky Tg24 )

I movimenti sociali hanno manifestato a La Paz ed in altre città boliviane e la domenica notte i ‘cocaleros’ (coltivatori di coca) del Chapare, hanno deciso in una assemblea popolare di dare un ultimatum alla Anez: 48 ore di tempo per dimettersi. (Radio Onda d'Urto)

Intanto la Chiesa Cattolica, molto influente nel Paese, ha auspicato un dialogo nazionale per mettere fine a oltre un mese di violenti proteste che hanno provocato 23 morti finora. (askanews)

Boliva,scontri per benzine: 3 morti. Condividi. 2.56 Si è conclusa con un bilancio di tre manifestanti morti e almeno altri 30 feriti una battaglia svoltasi nelle vicinanze di un impianto per lo stoccaggio di carburante dell'impresa statale Ypfb a Senkata, in Bolivia (Rai News)

In un primo momento si sono solo viste le autocisterne uscire dal deposito con il carburante per dirigersi verso La Paz e poi alcune ambulanze lasciare il luogo degli scontri. (In Terris)

Ancora scontri in Bolivia. Nel Paese, da cui Morales è fuggito per rifugiarsi in esilio in Messico, si è autoproclamata presidente ad interim la senatrice d’estrema destra Jeanine Anez. – Una persona è stata uccisa e altre sono state ferite a La Paz, nel corso di scontri fra manifestanti e l’esercito che sgomberava una raffineria bloccata da sostenitori di Evo Morales, dimessosi dalla presidenza boliviana. (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)