Frontiere, Europa riapre il 1° luglio ma non a tutti: verso esclusione paesi ad alto contagio

Il Messaggero ESTERI

Il confronto in queste ore si concentra sui criteri per classificare i Paesi 'sicurì.

E molto probabilmente conterrà anche altri criteri, non soltanto il numero dei contagi, criterio messo spesso in discussione vista la scarsa affidabilità dei dati epidemiologici raccolti in alcuni Paesi.

L'Europa deve riaprire i confini il primo luglio, ma ancora non sa quali turisti è pronta a riaccogliere.

Ad esempio, potrebbero esserci i cinesi, ma non gli americani se il criterio fosse soltanto quello del numero dei contagi. (Il Messaggero)

Su altre fonti

Secondo la Johns Hopkins University sono stati 40'135, e portano il numero globale in Usa a 2'467'510 pazienti che hanno contratto il virus, con una percentuale tra il 5% e l'8% degli americani infetta. (Ticinonline)

Gli Stati Uniti hanno fatto registrare nella giornata di venerdì un nuovo record di contagi da coronavirus, oltre 40 mila nuovi casi. Nell'elenco dei 15 Paesi ai cui viaggiatori sarà permesso di entrare in Europa ci sarebbe invece la Cina, a patto che Pechino assicuri la reciprocità. (Corriere Adriatico)

Gli Stati Uniti hanno fatto registrare nella giornata di venerdì un nuovo record di contagi da coronavirus, oltre 40 mila nuovi casi. Nell'elenco dei 15 Paesi ai cui viaggiatori sarà permesso di entrare in Europa ci sarebbe invece la Cina, a patto che Pechino assicuri la reciprocità. (Il Messaggero)

La lista dei 15 Paesi ai cui viaggiatori sarà consentito l'ingresso. I media Usa, citando le stesse fonti diplomatiche, scrivono che nella lista non figurerebbero nemmeno la Russia e il Brasile. (Tiscali.it)

L’obiettivo è quello di rendere obbligatoria l’adozione del sistema in tutti gli Stati membri entro i prossimi due anni. "Altrimenti – ci dice al telefono – si rischia la concorrenza sleale, visto che in Francia, ad esempio, tutte le produzioni tradizionali vengono escluse dal Nutri-score". (ilGiornale.it)

Dopo che alcuni big, tra cui Coca Cola, hanno abbandonato la piattaforma, il suo fondatore ha già perso 7,2 miliardi di dollari di ricchezza personale ed è stato superato nella classifica dei «Paperoni» (Corriere del Ticino)