Bolivia, cosa sta succedendo nel Paese dopo la fuga di Morales - Policy Maker

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Il detonatore per le proteste del 2019 era già pronto ed Evo Morales in 13 anni di potere ha contribuito ad armarlo.

Tra le altre cose, in questa fase Morales introdusse anche la rappresentanza parlamentare per le comunità indigene del Paese.

Le accuse di brogli da parte dell’opposizione sono state il detonatore delle proteste, culminate con gli ammutinamenti delle forze di polizia del Paese.

C’è da segnalare un’oscillazione per quanto concerne la regia politica delle proteste viste in tutto il Paese. (Policymakermag)

La notizia riportata su altre testate

Intanto la senatrice dell’opposizione Jeanine Anez, che nei giorni scorsi ha assunto la Presidenza ad interim, nel suo primo discorso ha assicurato il proprio impegno ad “assumere tutte le iniziative necessarie per pacificare il Paese” e per guidare la Bolivia verso nuove elezioni. (quoted business)

Sulla censura imposta ai media, il presidente Morales ha osservato che “ora non c’è libertà di espressione” nel paese. “Il popolo sarà sempre unito (…) Il popolo boliviano non è mai stato tolto dalla mia memoria per un minuto. (Farodiroma)

Gli scontri più violenti avvengono a Cochabamba, che i produttori di coca cercano di attraversare per poter raggiungere La Paz, e qui unirsi alle proteste antigovernative messe in atto dagli agricoltori. (Giornale di Sicilia)

Ha aggiunto che è vitale per la signora Añez convocare presto nuove elezioni, che dovrebbero svolgersi entro aprile. Jeanine Añez promette presto nuove elezioni. Jeanine Añez era la vicepresidente del Senato e poco conosciuta anche nella sua nativa Bolivia prima che il presidente Evo Morales si dimettesse insieme al suo vice presidente e ai due capi del congresso. (Expoitalyonline)

E Cochabamba resta teatro dei tafferugli più cruenti: 9 infatti sono le ultime vittime accertate e circa 130 i feriti sempre secondo la Cidh. Il presidente dimissionario si trova ora in Messico per evitare la carcerazione. (ItalyNews.it)

Proprio in questi giorni la Bolivia è teatro di scontri e di potreste tra coloro che sostengono il governo del presidente Evo Morales e chi invece lo condanna aspramente. Ha tante risorse minerali che, prima della venuta del presidente Evo Morales, erano state svendute a delle multinazionali. (Redacon)