Irpef 2022, quattro aliquote e scaglioni. Fino a mille euro in più in busta paga

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Il Giorno INTERNO

Per i contribuenti con reddito da 55.001 a 75 mila euro, l'aliquota da corrispondere sulla parte eccedente la quota di 55 mila euro era pari al 41%.

Per i Contribuenti con reddito tra 15.001 e 28 mila euro l’aliquota Irpef prevista per i contribuenti era del 27%.

Infine per i contribuenti con reddito oltre i 75 mila euro, per i quali l’aliquota Irpef applicata è del 43%

Quindi i redditi da 28 a 50 mila euro avranno come riferimento una percentuale al 35% mentre oltre i 50 mila euro scatterà la trattenuta al 43%. (Il Giorno)

Ne parlano anche altri giornali

Ci sarà poi un riordino delle detrazioni, che riassorbiranno anche il bonus Renzi da 80 euro, poi diventati 100. Il responsabile economico del Pd, Antonio Misiani, si dice «molto soddisfatto» per i benefici «che possono superare i 700 euro annui per alcune fasce di contribuenti del terzo scaglione Irpef» (La Sicilia)

Nello specifico, i redditi fino a 15 mila euro restano al 23%, quelli da 15 mila a 28 mila euro passano dal 27% al 25%, quelli compresi tra i 28 mila e i 50 mila euro scendono dal 38% al 35%, oltre i 50 mila si passa direttamente al 43% Quanti sono gli scaglioni e quali le nuove aliquote. (QuiFinanza)

Accordo sulla riforma del Fisco, taglio a Irpef e Irap. Stando all’accordo raggiunto al Mef tra le forze di maggioranza, 7 degli 8 miliardi di euro stanziati per la riforma del fisco andranno al taglio dell’Irpef, un miliardo al taglio dell’Irap per autonomi e persone fisiche Tasse, accordo nella maggioranza sulla riforma del fisco. (Virgilio Notizie)

In pratica ci sarà un taglio delle tasse da 920 euro all’anno, pari a 76,6 euro mensili. Nello stesso scaglione, il risparmio sale a 80 euro con un reddito da 19 mila euro e a 200 euro con una dichiarazione da 25 mila euro. (Il Messaggero)

Anche le associazioni del terziario chiedono un "tavolo di confronto" per parlare delle modalità di attivazione del fondo pluriennale per la riduzione della pressione fiscale (Il Messaggero)

Bisogna andare avanti perché meno tasse significa più crescita, ridurre il costo del lavoro, e significa anche avere più soldi nelle buste paga dei lavoratori” E’ ovvio che si può fare di più, ma è iniziata una nuova fase che deve portare a una progressiva riduzione della pressione fiscale. (LaPresse)