A pesca di voti nelle Midlands. La strategia di BoJo nelle roccaforti laburiste che vogliono Brexit

L'HuffPost ESTERI

Boris Johnson ha lanciato un’offensiva nelle roccaforti laburiste a maggioranza euroscettica negli ultimi giorni di campagna elettorale.

Il premier ha rievocato gli slogan del referendum del 2016 per guadagnare voti tra l’elettorato pro Leave nei seggi in bilico nelle Midlands.

Johnson è tornato anche a parlare di immigrazione, un argomento chiave della campagna del Leave che è stato trascurato in campagna elettorale. (L'HuffPost)

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Questa volta la posta in gioco non è 'solo' il governo del Paese, ma anche il destino della Brexit. Delle 650 circoscrizioni elettorali presenti in Gran Bretagna, 533 si trovano in Inghilterra, 59 in Scozia, 40 nel Galles e 17 in Irlanda del Nord. (AGI - Agenzia Italia)

Ed infatti Corbyn ha faticato e probabilmente fallito nel superare questa divisione: per chi, per anni, ha visto il proprio voto e i propri bisogni ignorati, veder messo in discussione il risultato di un referendum è un peccato capitale che va al di là anche della propria condizione materiale. (Micromega)

Se i Conservatori incassano la maggioranza assoluta, sarà quasi di sicuro Brexit. L’esito del voto in Gran Bretagna dipenderà dal risultato del premier Johnson. (Il Sole 24 ORE)

Boris Johnson non ha alleati e dunque non avrebbe la possibilità di formare un governo, pur avendo la maggioranza relativa. Corbyn sa che il suo esecutivo sarebbe instabile e probabilmente di breve durata: quindi farebbe in fretta. (Corriere della Sera)

Johnson ha ripetutamente promesso durante la campagna elettorale di sostituire il vecchio parlamento con una maggioranza in grado finalmente di concordare un accordo sulla Brexit e portare il Regno Unito fuori dall'Unione europea. (La Stampa)