Borse caute, l'attesa è per le banche centrali. Milano resta sul top da 13 anni

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Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Sullo sfondo, crescono i timori che la contrazione della liquidità in Cina possa impattare sul mercato dei bond locali con “effetto farfalla” sugli altri mercati.

Fuori dal listino principale continua a salire Cattolica Ass dopo il differimento dell'aumento di capitale mentre Wiit crolla del 10,2% dopo la vendita accelerata del 7,9% a investitori istituzionali.

2' di lettura. Restano inchiodati sulla parità gli indici europei, mentre parte il conto alla rovescia per le riunioni delle banche centrali e del dato sull'inflazione americana del mese di maggio. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altri giornali

Borse 8 giugno, Milano chiude la seconda giornata in rosso. La Banca Centrale Europea, almeno secondo le ultime indiscrezioni, non dovrebbe mettere in campo delle risorse differenti rispetto al passato. (News Mondo)

Segno opposto per Banca Mediolanum (+1,92%) dopo la pubblicazione dei dati commerciali di maggio (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 08 giu - Chiusura poco mossa per le Borse europee al termine di una seduta interlocutoria. (Borsa Italiana)

L'indicatore sulla situazione corrente, tuttavia, e' migliorato considerevolmente a -9,1 da -40,1 punti in piena emergenza Covid 'con la valutazione della situazione tornata al livello pre-crisi'. Borsa: Europa ingessata aspetta le banche centrali, Milano chiude a -0,06%. (Il Sole 24 ORE)

In testa al segmento principale, nuovo spunto di Nexi (+2,06%) dopo gli acquisti della vigilia. Sul mercato dei cambi, l'euro passa di mano a 1,2177 dollari (1,2181 alla vigilia) e a 133,293 yen (133,317), con il dollaro che vale 109,4495 yen (109,451) (Il Sole 24 ORE)

È positivo l’obbligazionario: lo spread tra decennale italiano e tedesco scende a 104 punti base (-1,26%) e il tasso del Btp arretra a +0,82%. Intanto è andata a buon fine l’operazione del nuovo Btp decennale benchmark che il Tesoro ha lanciato questa mattina sul mercato primario. (FIRSTonline)

Il programma è quindi molto in ritardo per questi Paesi, come lo sono la Slovacchia, l'Estonia e il Portogallo. L'uscita dal QE potrebbe quindi assumere la forma di una riduzione del PEPP, o di una mancata riformulazione dopo marzo 2022. (La Repubblica)