Mafia nigeriana, decine di arresti in Piemonte per il gruppo «Viking»: 69 misure cautelari

Corriere della Sera INTERNO

I vertici nazionali dell’organizzazione chiamata “Vatican Marine Patrol”, stanziati a Torino, esercitavano il loro potere anche a Ferrara e prendevano ordini direttamente dal “National”, capo assoluto in Nigeria.

Costrette a pagare somme di denaro in cambio di una inesistente protezione, le “Belle” venivano sfruttate sessualmente, trasformandosi di fatto in vittime del gruppo.

Sono 69 le persone colpite dai provvedimenti cautelari (43 provvedimenti della Dda di Torino e 31 della Dda di Bologna), delle quali 52 sono state rintracciate sul territorio nazionale. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Altri tentativi li fece “contattando al telefono la Dia di Bologna e incontrando il ministro Minniti”.Fatti che “credevo avessero contribuito a smuovere le cose per avviare le indagini bloccate dal diniego alle intercettazioni telefoniche”. (Estense.com)

“Gli immigrati delinquono di più rispetto al resto della popolazione, sei volte di più. Incredibile la mafia nigeriana”. (Imola Oggi)

In manette anche Peter Shellu ed Emiowele Endurance, altri due luogotenenti padovani e Akibege Favour detto «Popori» gravitante nella zona di Vicenza. Il «capo mandamento» per Padova, Vicenza e Venezia si chiama Emmanuel Okenwa, detto «Boogie», dj di musica afro beat. (Corriere della Sera)

Riti tribali, al limite della violenza sessuale e di fatti omicidiari. La violenza rappresenta lo strumento di comunicazione privilegiato per affermare la forza dell’organizzazione sul territorio e creare lo stato di soggezione necessario per accrescere il proprio potere. (CasertaNews)

Dalle intercettazioni della mobile di Ferrara risulta che il dj voleva amputargli un braccio con il machete e appenderlo per i piedi. Per l'SKdi Vicenza vorrà dire probabilmente molti anni di carcere, ma forse anche la scappatoia da una fine peggiore. (VicenzaToday)

Come si articola il clan. Il clan Viking, secondo quanto ricostruito in lunghi anni di complesse indagini condotte dai magistrati anti-mafia, è articolato in cellule territoriali, definite «deck», ciascuna delle quali specializzata in spaccio di sostanze stupefacenti, gestione del racket della prostituzione e in sanguinosi raid punitivi contro i clan rivali. (Il Primato Nazionale)