Migranti picchiati e riportati nei centri di detenzione: il lavoro della guardia costiera libica documentato da Sea Watch – Il video

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Ieri pomeriggio, 30 aprile, avevano comunicato di aver avvistato anche i resti di altri due gommoni, «molto probabilmente intercettati prima dalla guardia costiera libica»

Non sono supposizioni, ma quanto riportato dalla Ong tedesca Sea Watch che ha pubblicato una video testimonianza di quanto accaduto in mare nelle ultime ore.

Attualmente, a bordo della Sea Watch 4 ci sono 308 persone migranti salvate dal mare. (Open)

Su altri giornali

"Questa mattina (ieri, ndr), Sea Watch4 ha visto la cosiddetta Guardia costiera libica picchiare le persone su un gommone - scrive l'ong -. Poco dopo gli uomini della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza hanno intercettato un'imbarcazione con 85 migranti (Today.it)

Il nostro territorio ancora una volta terra di conquista visto che anche i Giochi del Mediterraneo saranno direttamente gestiti da Emiliano e company. (Tarantini Time)

Sono le immagini che l’Ong tedesca SeaWatch ha voluto mostrare, pubblicandole sui propri canali social. Nella clip, denuncia l’organizzazione non governativa, “la cosiddetta guardia costiera libica” mentre “picchia le persone su un gommone”. (Il Fatto Quotidiano)

Quanto al video pubblicato da Sea Watch, nel filmato si vede chiaramente il ‘tender’ di una motovedetta libica che affianca un gommone in cui sono stipati in piena emergenza decine di migranti. Sono immagini eloquenti quelle pubblicate in un video dalla Ong tedesca Sea Watch, che ha documentato in un video un intervento nel Mediterraneo svoltosi sotto gli occhi dell’equipaggio della Sea Watch 4. (Il Riformista)

L'appello della Ong vista la nuova emergenza. In Italia nelle ultime ore sono stati oltre 1000 gli sbarchi a Lampedusa mentre la nave SeaWatch4 nel Mediterraneo segnala di avere a bordo oltre 400 persone. (LaPresse)

«Ecco come si svolge un'intercettazione della cosiddetta guardia costiera libica. Persone in pericolo picchiate e costrette con la forza a tornare nell'inferno da cui fuggivano». (ilmessaggero.it)