Bambie Thug, chi è l’irlandese dark che ha già conquistato il pubblico dell’Eurovision

Ha fatto la sua prima apparizione nella semifinale di martedì 7 maggio dell’Eurovision Song Contest 2024 con il brano Doomsday blue e tra fiamme, evocazioni demoniache, oscurità e corna da diavolessa, la rappresentante dell’Irlanda Bambie Thug ha già fatto strabuzzare gli occhi a più di qualcuno, nonché fatto contattare più di un esorcista. Trent’anni, al secolo Bambie Ray Robinson, sebbene il suo nome ricordi molto quello del famoso cerbiatto dei cartoni animati Bambie Thug di tenero e dolce ha davvero poco. (la Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

L'ultima manifestazione di questo tipo arriva Che il trucco non serva solo a sublimare un viso o enfatizzare colori e lineamenti di un volto, è sempre più evidente. (AMICA - La rivista moda donna)

Dopo le raccolte firme per l’esclusione di Israele e quelle per la sua conferma nel cast della manifestazione, a smuovere le acque ci ha pensato Bambie Thug, nome d’arte di Bambie Ray Robinson, cantante non-binary che rappresenta l’Irlanda con Doomsday Blue, che ha passato ieri la prima semifinale. (Rolling Stone Italia)

È quanto si legge sul sito della TV irlandese RTÉ, che in qualche modo dà anche una spiegazione all’assenza dell’artista dalle prove di oggi e alla storia che l’artista di Cork ha pubblicato sui suoi canali social. (Eurofestival News)

Da Dolly Parton a Britney Spears, passando per Nina Simone, Paul Simon, Joni Mitchell e i Led Zeppelin: il mondo musicale che ha influenzato e influenza ancora oggi il modo di fare musica di Bambie Thug è vario e molto composito. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Durante la semifinale di martedì scorso, il commentatore dell’emittente pubblica israeliana, ha avvertito i telespettatori con bambini che l’esibizione di Bambie Thug sarebbe stata “la più spaventosa. (Il Fatto Quotidiano)

Stavolta, sono i contenuti a generare qualche discussione. Giovedì sarà la volta di Angelina Mango, comunque già qualificata per la finale di sabato, ma non sono tanto i giudizi del pubblico a casa a scatenare le polemiche del giorno dopo. (ilGiornale.it)