Vacanza da incubo con l'oratorio: in cento stanno male

News Prima INTERNO

Ipotesi legionella. I ragazzi sono stati poi portati al Pronto soccorso degli Spedali Civili di Brescia, dove è stato prescritto a tutti quanti un antibiotico ipotizzando che avessero contratto la legionella

Nel giro di pochissimo tempo praticamente tutto il gruppo è stato male.

Cento ragazzini ed educatori di un oratorio di Brescia in gita a Bormio sono stati male accusando febbre e vomito.

Una vacanza che si trasforma in un vero e proprio incubo. (News Prima)

Se ne è parlato anche su altre testate

“Nella stessa struttura erano già stati ospitati altri gruppi di persone, che però non hanno avuto alcun problema. Ma per escludere l’ipotesi legionella, pur ritenendola poco probabile, non possiamo che attendere l’esito dei test“, spiegano dall’Ats. (Virgilio Notizie)

Per tutti febbre alta, vomito e tosse. Forse la causa degli improvvisi malori può essere legata a un forte sbalzo termico dopo violenti temporali nella zona» (leggo.it)

100 giovani in ospedale. Secondo quanto si apprende dalla stampa locale e nazionale, un centinaio tra ragazzi ed educatori sono stati portati in ospedale mentre stavano partecipando ad un campo estivo a Bormio (Fidelity Donna)

Ipotesi legionella. I ragazzi sono stati poi portati al Pronto soccorso degli Spedali Civili di Brescia, dove è stato prescritto a tutti quanti un antibiotico ipotizzando che avessero contratto la legionella I ragazzi sono stati anche sottoposti al tampone, ma sono risultati tutti quanti negativi al Covid. (Prima Brescia)

Quando sono tornati a Brescia, qualcuno si è presentato al pronto soccorso degli ospedali civili ma non c'è stato nessun ricovero. Una serie di malesseri apparentemente inspiegabili, con febbre alta e tosse, ha colpito un centinaio tra ragazzi e adulti bresciani che la settimana scorsa avevano preso in gestione una struttura alberghiera a Bormio, in provincia di Sondrio. (Gazzetta del Sud)

Febbre alta, fino a 40, tosse e vomito per un centinaio di ragazzi, e per i loro accompagnatori; punture di zecche, nelle braccia e in altre varie parti del corpo, per altre sedici persone, tra giovanissimi e adulti. (La Stampa)