Il pressing su Xi: "Fermi lo Zar"

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Può risultare di difficile lettura, l'eccessiva cortesia con cui Macron ha omaggiato ieri il presidente cinese Xi Jinping a Parigi: le contestazioni non sono mancate per un incontro definito «amichevole» dall'Eliseo. Da sinistra, il Ps ha stigmatizzato la scelta di non riservare neppure una parola sul mancato rispetto dei diritti umani in Cina, né aver messo il tema in agenda: «Xi non è nostro amico, ha deportato il popolo uiguro, reprime i tibetani, minaccia i taiwanesi», attacca il capolista socialista Raphaël Glucksmann, in corsa per le europee. (ilGiornale.it)

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A distanza di cinque anni, il presidente cinese Xi Jinping torna in Europa e fa visita ai paesi di Francia, Serbia e Ungheria. Una triangolazione che potrebbe apparire curiosa, quantomeno interroga sui motivi che hanno spinto Xi a scegliere proprio questi interlocutori in un viaggio e un momento così importante per la diplomazia cinese. (Valigia Blu)

A due anni e mezzo dall'invasione russa del 24 febbraio 2022, e nel pieno di una guerra che, in misure modi diversi, continua a produrre effetti disastrosi per l'Ucraina, la Russia e l'Europa, viene il sospetto che le cose sarebbero meno drammatiche se si uscisse dalla bolla di ipocrisia in cui tutti dicono di volere la pace ma in realtà (Inside Over)

Xi Jinping ha concluso il suo tour da tre capitali europee in cinque notti: Parigi, Belgrado, Budapest. L’ospite d’onore però è stato il cognac, usato non a caso per il brindisi. (Corriere della Sera)

Resta da spiegare perché avrebbe incontrato due piccoli come Serbia e Ungheria e abbia effettuato la visita in periodo di vacanza politica delle istituzioni alla vigilia del rinnovo di Parlamento e Commissione, inoltre senza interloquire con Germania e Italia, potenze commerciali di primo livello. (La Voce di New York)

Nessuna concessione alla Ue, dialogo con Parigi, intesa strategica con Budapest ed una vera e propria storia d’amore con Belgrado: l’appena conclusa visita del presidente cinese Xi Jinping consente di comprendere meglio l’approccio scelto da Pechino nei confronti dell’Europa, al fine di dividerla fra amici e nemici. (la Repubblica)

Quando di un vertice internazionale se ne parla di più prima che questo avvenga, di quanto non se ne parli dopo, significa che i frutti dell’incontro non sono stati abbondanti. E’ quanto è avvenuto nel colloquio fra il Presidente francese Macron e il Presidente cinese Xi Jinping (ilmessaggero.it)