Ministra Eugenia Roccella contestata durante gli Stati generali della natalità: urla e cartelli, la replica

Virgilio Notizie INTERNO

La ministra della Famiglia Eugenia Roccella è stata contestata in apertura degli Stati generali della natalità al via oggi, giovedì 9 maggio, a Roma. Al momento del suo intervento in platea si sono alzati fischi, cartelli e cori: “Sul mio corpo decido io” lo slogan, con la risposta di Roccella che si è detta “d’accordo, è proprio quello che diciamo”. Un’attivista ha potuto leggere sul palco le rivendicazioni contro il governo, dopo le quali Roccella, bloccata dai cori “Vergogna, vergogna”, ha lasciato l’Auditorium. (Virgilio Notizie)

Ne parlano anche altre fonti

Aria di contestazione, da parte di alcuni giovani, agli Stati generali della Natalità in corso a Roma all'indirizzo della ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella che non gli hanno permesso di concludere il suo discorso sul tema della natalità e non solo. (ilmessaggero.it)

La ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, è stata contestata durante gli Stati generali della Natalità sul tema in corso all'Auditorium della Conciliazione di Roma. (Tiscali Notizie)

"Sono certa che la segretaria del Pd Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali - Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio, ecc. (L'HuffPost)

Contestazione agli Stati generali della Natalità in corso a Roma all'indirizzo della ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella. "Vergogna, vergogna!", hanno urlato alcuni giovani dalla platea appena la ministra ha preso la parola, esponendo alcuni cartelli. (Adnkronos)

ROMA – “Impedire agli altri di parlare è la cosa peggiore che possa succedere in democrazia. Come diceva Sciascia, peggio dei fascisti ci sono gli antifascisti. Questo Paese deve stare attento perché sta prendendo delle derive pericolose, quando l’estremismo non lo controlli inizia a diventare pericoloso“. (Dire)

Contestazione per la ministra della Famiglia Eugenia Roccella durante il suo intervento agli Stati Generali per la natalità. La ministra è stata interrotta non appena ha preso il microfono in mano: “Vergogna”, “Sul mio corpo decido io”, gli slogan inneggiati dai manifestanti presenti in platea, molti dei quali studenti. (LAPRESSE)