Lukoil: la raffineria italiana ISAB non chiuderà

Scenarieconomici INTERNO

La Lukoil, proprietaria della più grande raffineria in Sicilia a Priolo, ha dichiarato venerdì di essere pronta a garantire la continuità operativa del sito dopo l’entrata in vigore dell’embargo UE sulle importazioni di greggio russo via mare il 5 dicembre, grazie allo stoccaggio di petrolio e alle future forniture di petrolio non russo ( o nominalmente non russo…) La Lukoil, che possiede la raffineria ISAB in Sicilia, ha dichiarato attraverso la sua unità LITASCO che “è pronta a garantire il funzionamento ininterrotto della raffineria, grazie alle scorte di petrolio immagazzinate per i prossimi mesi e alle future forniture di petrolio di origine non russa”. (Scenarieconomici)

La notizia riportata su altre testate

Catania. “Ho ricevuto dall’autorità americana Olaf la garanzia che le banche che finanzieranno le operazioni ponte non siano sottoponibili a sanzioni americane”. Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italia, annuncia pubblica una ulteriore notizia che può rassicurazioni ai lavoratori di Priolo (Livesicilia.it)

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Il Governo Meloni è riuscito a mantenere l’impegno assunto di garantire occupazione e produzione, ciò che il Governo precedente non è riuscito a fare. Ed è questa la notizia più importante dopo mesi in cui si è parlato della crisi della zona industriale e del rischio per migliaia di lavoratori del polo petrolchimico. (Siracusa News)

"Oggi possiamo dire di aver ben chiuso il caso Lukoil. Domani scattano le sanzioni per il petrolio russo. (ilmessaggero.it)

La partita su Lukoil non è affatto finita, anzi entra nella sua fase più delicata ma decisiva per le sorti del Petrolchimico di Siracusa. Il Governo Meloni ha messo una pezza, scongiurando, con l’amministrazione fiduciaria delle due raffinerie di Priolo, la paralisi della produzione considerato che tra due giorni scatterà l’embargo alle importazioni di grezzo dalla Russia, l’unico al momento trattato da Lukoil. (BlogSicilia.it)

«Con il nostro decreto legge - spiega Urso -il governo si assume la responsabilità di realizzare un’amministrazione straordinaria temporanea avvalendosi anche di una società petrolifera che opera nel settore, che potrebbe essere l’Eni, e questo darà garanzia di continuità produttiva. (Giornale di Sicilia)