Sale ancora il costo del denaro statunitense. La Fed alza i tassi dello 0,25% al 4,75%

Il Fatto Quotidiano ECONOMIA

Domani si riunisce la Banca centrale europea che dovrebbe a sua volta decidere un incremento del costo del denaro dell'area euro, probabilmente dello 0,5%. L'inflazione della zona euro è ancora all'8,5%, lontano da quel 2% considerato dalla Bce il valore ottimale da perseguire (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Un sentore di primavera circonda le prospettive economiche dell’area euro, abbiamo così nettamente rivisto le nostre aspettative di crescita per il 2023 allo 0,7% (dallo 0,2%), ben al di sopra della previsione di consenso dello 0,0%. (Start Magazine)

Nel corso della riunione del FOMC (il Federal Open Market Committee) i componenti del board hanno incrementato il saggio di riferimento dello 0,25%, ora fissato in un intervallo compreso tra il 4,5% e il 4,75%. (SoldiOnline.it)

Conferma delle decisioni sui tassi di riferimento “guidate dai dati e definite di volta in volta a ogni riunione”, con un'enfasi sull'importanza delle prossime proiezioni macroeconomiche degli esperti dell'Eurosistema in marzo e sull'inflazione, complessiva e di fondo, che resta in febbraio proiettata sopra il target del 2% fino alla fine del 2025. (Il Sole 24 ORE)

La Federal Reserve (Fed), banca centrale americana guidata da Jerome Powell, ha annunciato di aver alzato i tassi di interesse Usa di 25 punti base, al nuovo range compreso tra il 4,5% e il 4,75%, record dall’ottobre del 2007. (Finanza.com)

Con l'inflazione che vede solo parzialmente un calo, visto che l'indice core resta elevato, e le previsioni di crescita in balia di continui aggiornamenti solo lievemente più ottimistici, le mosse delle banche centrali sono osservate attentamente. (Money.it)

Alle 20:10 il Dow Jones perde lo 0,77%, l’S&P 500 lo 0,73% e il Nasdaq guadagna lo 0,2%. (Milano Finanza)