Famiglia rapita nel Mali: si indaga per sequestro a scopo di terrorismo

Il Quotidiano Italiano - Nazionale INTERNO

Originaria della Basilicata, la famiglia si era trasferita a Triuggio, in Lombardia, per motivi di lavoro da ormai quarant’anni.

La procura di Roma ha aperto un fascicolo per sequestro di persona a scopo di terrorismo relativamente al rapimento di una famiglia lucana avvenuto nella Repubblica del Mali.

Si tratta del 64enne Rocco Antonio Langone, della moglie Donata Caivano (61 anni) e del figlio della coppia, Giovanni Langone (42 anni). (Il Quotidiano Italiano - Nazionale)

Su altre fonti

Sono stati rapiti tutti e non si conosce l'identità dei sequestratori, ma pare sia un gruppo legato ad al Qaeda. Erano a casa quando degli uomini armati hanno fatto irruzione e li hanno trascinati a bordo di un veicolo per poi dileguarsi. (La Nuova Bussola Quotidiana)

Diversi stranieri sono stati rapiti oltre confine in Burkina Faso negli ultimi anni Non si hanno ancora notizie sui Testimoni di Geova rapiti. Il rapimento di queste 4 persone è avvenuto nei pressi della cittadina di Sinzina, che si trova esattamente nella parte a sud-est del Mali. (Nanopress)

I quattro sono stati rapiti la sera del giorno prima a Sinzina, nel distretto di Koutiala, nel sud del Paese Avviate le indagini. leggi anche. Mali, il fratello di uno degli italiani rapiti: “Intervenga lo Stato”. (Sky Tg24 )

Fino a quando siamo stati informati nella tremenda notizia. Carate Brianza (Monza e Brianza) - La tremenda notizia del rapimento in Mali della famigia Langone ha diffuso il panico anche a Carate Brianza, nel panificio di proprietà del fratello di Rocco, Vito Langone. (IL GIORNO)

Una famiglia di italiani è stata rapita in Mali. Sono una coppia di Testimoni di Geova originari di Potenza e il loro figlio. (Tiscali Notizie)

Grande apprensione anche a Carate Brianza, dove Vito Langone, fratello di Rocco e zio di Giovanni, ha un panificio con la famiglia. Daniele Langone, meccanico di moto a Sovico, ha affidato a un legale il compito di tutelare l’immagine e la privacy della famiglia. (IL GIORNO)