Se le istituzioni e la politica non vogliono ascoltare i malati

L'HuffPost INTERNO

Oggi, 27 aprile, Walter De Benedetto sarà davanti al tribunale di Arezzo perché accusato di aver coltivato in concorso cannabis nel proprio giardino.

Se le istituzioni e la politica non vogliono ascoltare i malati perché pensano che abbiano doppi fini, ascoltino almeno la scienza che come fine ha il progresso umano, la sua salute il suo benessere

Un paio di anni fa le sezioni unite penali della Corte di Cassazione hanno stabilito che se cresciute senza troppo lavorio poche piante di cannabis non sono un reato da perseguire. (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Tra questi anche I Matti delle Giuncaie, che gli hanno dedicato una canzone, e che l’hanno sorpreso con un mini-concerto privato, cantando insieme a lui il nuovo brano intitolato “Matto”. (Il Fatto Quotidiano)

Il (lento) processo politico. Soddisfatta, nei limiti del possibile dato il processo, l’avvocato di Walter: “Siamo molto soddisfatti dell’assoluzione perché il fatto non sussiste. De Benedetto non ha mai fatto uso di sostanze stupefacenti”. (Periodico Italiano)

«De Benedetto - afferma - è stato assolto ma ci sono altri casi e ce ne saranno ancora se non cambiano le leggi: per questo si chiede di aprire la produzione di cannabis terapeutica anche a privati e semplificare la burocrazia». (Giornale di Sicilia)

na mozione approvata dall’Assemblea siciliana impegna il governo Musumeci «ai fini della tutela della salute e del diritto a condurre una vita dignitosa di tutti i cittadini italiani che quotidianamente convivono con la sofferenza e il dolore attualmente vissuti da Walter De Benedetto, a porre in essere tutte le iniziative utili dinanzi alle autorità istituzionali competenti, volte a una modifica legislativa necessaria a consentire la coltivazione in forma domestica e per uso personale della cannabis». (La Sicilia)

Secondo l’avvocato “le dosi fornite dalla Asl non bastavano alla sua cura” “Solo per questo la adoperava – spiega soddisfatto per la sentenza il suo legale, Lorenzo Simonetti – per il dolore che l’artrite reumatoide di cui soffre gli provocava”. (L'Occhio)

Una richiesta che ha tolto il giudice Lombardo anche dall’imbarazzo di dover contraddire la procura col suo verdetto. È stato finalmente affermato il principio del diritto di cura con la cannabis terapeutica". (LA NAZIONE)