Cappato si autodenuncia, ma perfino la Svizzera litiga sul suicidio assistito

Tempi.it INTERNO

Ancora una volta i medici e i giudici inglesi hanno deciso di ritirare i sostegni vitali a un ragazzino, Archie Battersbee, in coma dal 7 aprile in seguito a un incidente in casa, contro il volere dei suoi genitori.

Ancora una volta il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni ci ha spiegato che non spetta a nessuno, fuorché al malato stesso, decidere quando e come morire.

«Elena è morta, nel modo che ha scelto». (Tempi.it)

La notizia riportata su altri media

Con queste parole Elena aveva spiegato le ragioni della sua scelta di rivolgersi a Marco Cappato e recarsi in Svizzera. Il caso e l’ultimo messaggio di Elena. “Elena ha confermato la sua volontà: è morta, nel modo che ha scelto, nel Paese che glielo ha permesso“. (QuiFinanza)

Cosi' l'avvocata Filomena Gallo, legale di Marco Cappato, dopo l'autodenuncia del tesoriere dell'associazione Luca Coscioni presso la stazione dei carabinieri di Milano Duomo per aver accompagnato una 69enne veneta malata terminale di cancro in Svizzera per il suicidio assistito. (Tiscali Notizie)

Cosi' il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni ha ricostruito gli ultimi istanti di vita di Elena, 69enne malata terminale di cancro, prima dell'arrivo in Svizzera per il suicidio assistito. (Tiscali Notizie)

La parola adesso passa alla legge italiana che, sostiene Marco Cappato, "crea discriminazione fra i malati": non tutti possono sostenere i costi del viaggio in Svizzera. La battaglia dell'associazione Coscioni perché la "dolce morte" sia legale anche in Italia va avanti da anni senza ancora arrivare a un punto fermo (Tiscali Notizie)

(Alexander Jakhnagiev) (ilGiornale.it)

Motivo per cui Cappato, come da lui stesso dichiarato ai Carabinieri, è andato a prenderla a casa e l'ha accompagnata a Basilea. «Sono stato molto chiaro con i militari: il mio aiuto a Elena è stato indispensabile, anche logisticamente (La Stampa)