Lidl, multa da 1 milione: informazioni fuorvianti sul grano «made in Italy»

Money.it ECONOMIA

Giuseppe Cocco (marchio Cav Giuseppe Cocco), Lidl Italia (marchi Italiamo e Combino).

In totale, l’Antitrust ha concluso cinque procedimenti riguardanti informazioni fuorvianti sull’origine del grano utilizzato nella pasta di semole.

Questo il motivo per cui l’Antritrust ha comminato alla catena tedesca di supermercati Lidl una multa da un milione di euro.

Un’interpretazione che Lidl Italia non condivide, e pertanto l’azienda “si riserva di tutelare la propria immagine e i propri diritti nelle sedi più opportune”. (Money.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Peccato per un dettaglio: nonostante il richiamo all’italianità del prodotto, una parte consistente del grano – in media superiore al 50% – utilizzato per realizzarlo non proveniva dal belpaese, anche se qui veniva macinato. (Il Primato Nazionale)

Il nuovo set informativo permetterà così di evitare la possibile confusione tra provenienza della pasta e origine del grano. L’Antitrust ha sanzionato Lidl per 1 milione per “aver ingannato i consumatori sulle caratteristiche della pasta a marchio ‘Italiamo’ e ‘Combino’, inducendoli in errore sull’origine italiana della materia prima”. (next)

Gli altri noti marchi italiani cui l’Antitrust chiede più trasparenza. De Cecco. La De Cecco ha presentato una proposta di impegni, accettati e resi obbligatori dall’Antitrust. Sarà inserita la dicitura “Pasta di semola di grano duro coltivato in Italia e Paesi Ue e non Ue. (Ambiente Bio)

La Lidl è stata multata per aver “ingannato” i consumatori sull’origine del grano contenuto nella sua pasta. Per restare sempre aggiornato su notizie, ricerche e tanto altro continua a seguirci sui nostri profili FACEBOOK e INSTAGRAM o su GOOGLENEWS. (UniversoMamma)

In realtà viene anche utilizzato grano prodotto all’estero. Antitrust, concluso il procedimento per alcune informazioni ritenute fuorvianti rispetto all’origine del grano utilizzato per la produzione della pasta. (Inews24)

Nello specifico si tratta di promozione e commercializzazione delle proprie linee di pasta di semola di grano duro mediante confezioni che rappresentano in maniera ingannevole le caratteristiche del prodotto, enfatizzandone sulla parte frontale l’italianità in assenza di adeguate e contestuali indicazioni sull’origine anche estera del grano duro impiegato. (Tp24)