Facebook potrebbe diventare un “metaverso”

Per lavorare a questo metaverso la società creerà un team che farà parte proprio del suo gruppo di realtà virtuale, Reality Labs, grazie in particolare a Portal e Oculus

Per Zuckerberg questo metaverso sarebbe “il successore di Internet mobile”, e non verrà realizzato da una singola società, ma grazie ad una collaborazione tra diverse società, creatori e sviluppatori.

D’altronde Facebook lavora da tempo con la realtà virtuale e la realtà aumentata, quindi la visione di Zuckerberg è assolutamente plausibile. (Cryptonomist)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Undici anni dopo il romanzo di Neal Stephenson, infatti, venne lanciata la piattaforma Second Life che ricordava in molti aspetti il Metaverso. Se qualcuno di voi a questo punto ha pensato a Second Life, dimostra di avere buona memoria. (Avvenire)

Mark Zuckerberg si prende la scena, con una trimestrale da record per la sua Facebook. Gli analisti di Bank of America, lunedì scorso, hanno previsto che una crescita dei ricavi più bassa rispetto ai suoi pari potrebbe pesare sulle azioni di Facebook (Forbes Italia)

Sì quindi, una cosa a-là Ready Player One, anche se Zuckerberg l’ha presentato più come un luogo di incontro virtuale, per meeting ed altre attività. La realtà virtuale del resto non è mai davvero esplosa, anche a causa dei limiti tecnologici che ancora ci sono, ma le porte del futuro sono sempre aperte (SmartWorld)

Nel dopo mercato di Wall Street il titolo cede oltre il 5%. Così nell’aftehours di Wall Street il titolo cede oltre il 5% (Corriere della Sera)

Facebook va così ad aggiungersi tra i grandi attori che hanno messo l’occhio sul nuovo mondo virtuale. Con queste parole Mark Zuckerberg ha rivelato la nuova area di interesse per Facebook, piattaforma che già oggi conta 3,5 miliardi di utenti attivi al mese. (Wired Italia)

Nella visione di Mark Zuckerberg, una “internet incarnata”. Un ostacolo: il digital divide. Zuckerberg non ha affrontato questo problema. Mark Zuckerberg, CEO di Facebook. Non è il primo commento di Zuckerberg che va in questa direzione. (Futuroprossimo)