Cacciatore uccide il suo cane ferito per non pagare le cure

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Quanto vale la vita di un cane da caccia? A giudicare da quanto accaduto alla povera Tosca, non molto. Sì perché per evitare il pagamento delle cure veterinarie che avrebbero potuto salvare il proprio cane ferito, una femmina di segugio, il proprietario cacciatore, ha pensato bene di risparmiare e l'ha ucciso. Questa triste storia ha inizio un paio di giorni fa quando, a Costabissara, nel Vicentino, in località zona del Buron, una squadra di cacciatori decide di recarsi in campagna. (ilgazzettino.it)

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Doveva essere una giornata di allenamento come un’altra per dei cani da caccia, ma per uno di loro è stato l’inizio della fine. (Virgilio Notizie)

E’ stato denunciato da un’associazione animalista un cacciatore che avrebbe ucciso il proprio cane che, avendo riportato una frattura alla zampa, non avrebbe potuto più aiutarlo. Lo ha reso noto Piera Rosati, presidente della Lndc Animal Protection che ha presentato la querela. (Gazzetta di Parma)

Il suo cane, durante un allenamento in preparazione della caccia, dalla campagna era finito in strada, dove era stato travolto e ferito da un’auto che non si era fermata. Così il cacciatore vicentino ha deciso di condannare a morte l’animale, una femmina, Tosca il suo nome, per quanto si fosse solo rotta il femore. (Corriere della Sera)

È stato denunciato da un’associazione animalista un cacciatore che avrebbe ucciso il proprio cane che, avendo riportato una frattura alla zampa, non avrebbe potuto più aiutarlo. Lo ha reso noto Piera Rosati, presidente della Lndc Animal Protection che ha presentato la querela. (La Stampa)

Cacciatore spara un colpo alla testa alla sua cagnolina, la denuncia di Enpa: L'abbattimento dei segugi usati per la caccia è a livelli altissimi (il Dolomiti)

La sua segugia si è infortunata, riportando una frattura. E lui, anziché farla curare, le ha sparato un colpo in testa per ucciderla. Quando diventano troppo anziani o, come in questo caso, sono vittime di infortuni che non permettono loro di lavorare come preteso dai proprietari - spiega Piera Rosati, presidente dell’associazione che ha presentato la querela per uccisione di animale, aggravata dalla crudeltà e dalla mancanza di necessità, come previsto dal codice penale - questi cani vengono condannati a morte proprio dalle persone per le quali darebbero la vita. (L'Unione Sarda.it)