Alessandra Todde per Sa Die: "Sforziamoci di costruire, progettare, inventare ciò che vogliamo la nostra isola diventi"

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Alessandra Todde per Sa Die: "Sforziamoci di costruire, progettare, inventare ciò che vogliamo la nostra isola diventi". Accorato discorso della governatrice sarda per Sa Die de sa Sardigna: "Sa Die de sa Sardigna non è e non deve essere un giorno di parole roboanti a compensazione degli altri 364 giorni dell’anno. Sa Die non è e non deve essere una sbornia di fierezza o di rivalsa che ci esime dal fare i conti con la nostra coscienza e la nostra azione politica ogni giorno dell’anno. (Casteddu Online)

Ne parlano anche altri giornali

La sera di sabato 27 aprile 2024, vigilia della data ufficiale (28 aprile), nella sede del Circolo Culturale Sardo, è stata celebrata a Biella la “Festa de su Popolu sardu”. (newsbiella.it)

Tuttavia, come in ogni racconto che si rispetti, anche questa delizia naturale nasconde un altro lato della medaglia che merita attenzione. Scopriamo insieme i 9 effetti collaterali dei fichi, traendo ispirazione dall’antico adagio che ci ricorda come ogni rosa abbia le sue spine. (SofiaOggi.com)

Celebrata a Biella la Festa de su Popolu sardu. La festività regionale rimanda alla sommossa popolare, i “Vespri sardi” del triennio rivoluzionario (1793-1795) Celebrata a Biella la Festa de su Popolu sardu (La Provincia di Biella)

In occasione della “Giornata del popolo sardo” – istituita dal Consiglio regionale della Sardegna con la Legge Regionale 14 settembre 1993, n. Quello di oggi è un giorno cruciale per la storia della Sardegna, da 230 anni. (Calcio Casteddu)

«Un’opera - spiega Cristiano Sabino, dell’associazione Sa Domo de Totus - che è l’ombelico attorno a cui ruota un progetto che coinvolge i licei Azuni, Figari e Castelvì, coi loro studenti, dieci associazioni, il Comune». (L'Unione Sarda.it)

Il 28 aprile è una data carica di significato per la Sardegna, un giorno in cui la storia e la lotta per l’indipendenza della nazione sarda si intrecciano: il 28 aprile 1794 – “Sa Die de s’aciapa” –, con la cacciata dei Piemontesi da Cagliari e dall’Isola, fu un momento cruciale della seconda fase dei moti rivoluzionari sardi. (Italia che Cambia)