Eike Schmidt lascia Capodimonte: ha chiesto l'aspettativa per candidarsi a sindaco di Firenze

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L'aveva annunciato e alla fine Eike Schmidt ha anticipato i tempi. Il candidato sindaco per il centrodestra alle prossime elezioni comunali a Firenze ha chiesto l'aspettativa al ministero della Cultura per il suo ruolo di direttore del museo di Capodimonte a Napoli. La notizia, attesa, è stata pubblicata oggi dalla Nazione e confermata dall'entourage dello stesso Schmidt. L'ok del ministero, secondo quanto appreso, è atteso nei prossimi giorni e da questo fine settimana Schmidt sarà già pienamente in campo a Firenze. (napoli.corriere.it)

Ne parlano anche altre fonti

Eike Schmidt è il candidato sindaco del centrodestra a Firenze. Classe 1968, origini tedesche e cittadinanza italiana acquisita, ex direttore degli Uffizi e da poco alla guida del Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, Schmidt ha oggi ufficializzato personalmente la sua discesa in campo. (ilmattino.it)

Eike Schmidt è ufficialmente il candidato sindaco di Firenze per il centrodestra. "Sciolgo ufficialmente la riserva e mi candido a sindaco di Firenze - ha detto -. (Sky Tg24 )

Corteggiamenti serrati e trattative sotterranee sui nomi per le liste (termine ultimo per la presentazione il 9 maggio) animano la corsa per Palazzo Vecchio, riaccesa dalla discesa in campo per il centrodestra dell’ex direttore degli Uffizi, Eike Schmidt (Corriere Fiorentino)

(Adnkronos) – L’idea di realizzare una mostra proprio all’ingresso di Vinitaly, una vetrina internazionale così importante, come la fiera, “è maturata l’anno scorso quando il ministro Lollobrigida ha visitato il museo del vino di Torgiano e si è reso conto della sua valenza educativa”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Ma perché deve farne le spese la cultura a Napoli? E perché mai la città dovrebbe rassegnarsi ad essere trattata come… Tanto più ora, che ha ufficializzato a Firenze la propria candidatura a sindaco per il centrodestra. (La Repubblica)

Con strategie parallele. Due, forse tre per Funaro. (La Repubblica Firenze.it)