Il Governo dice “no” alla proroga sul Superbonus: addio alle risorse aggiuntive, cosa accadrà ora?

InformazioneOggi.it INTERNO

Nessun salvagente lanciato in soccorso dei contribuenti e delle imprese che si sono fidati del Superbonus 110%.

L’esecutivo e i rappresentanti dei partiti di maggioranza sono giungi alla conclusione che non verranno stanziate nuove risorse per finanziare la cessione dei crediti del Superbonus 110%.

I contribuenti hanno giustamente paura di commettere passi falsi rischiando di dover pagare di tasca propria gli interventi di riqualificazione. (InformazioneOggi.it)

Su altre fonti

Insomma la misura "bandiera" dei Cinque Stelle, dopo il reddito di cittadinanza, diventa un perno importante per la sopravvivenza della maggioranza. Uno dei pretesti per lo strappo che potrebbe utilizzare il Movimento Cinque Stelle, come ricorda Domani, è proprio questo: la sospensione del Superbonus. (Liberoquotidiano.it)

Il superbonus 110% non verrà prorogato, ma il governo e la maggioranza stanno trattando sulla possibilità di cedere i crediti prodotti dai bonus edilizi non solo alla banche, ma a tutti i soggetti professionali e le partite Iva, escludendo solo i privati. (Wired Italia)

E per le imprese significa aver sostenuto dei costi nella certezza di avere le risorse per rientrarvi, ma oggi questa certezza è caduta. Superbonus, il comparto dell’edilizia in fermento per lo stop alla proroga. (Il Mattino di Padova)

«Non è affatto l’ideale passare, in modo così repentino, da una misura super permissiva, qual è il 110%, al nulla. Lo afferma Luca Frare, presidente di CNA territoriale di Treviso, commentando la notizia uscita sui media secondo cui il Governo non sarebbe più disposto a prorogare la misura per mancanza di soldi. (TrevisoToday)

Secondo gli ultimi dati forniti dall’Enea, a maggio scorso erano già esauriti tutti i 33,3 miliardi stanziati per il Superbonus fino al 2036, e anzi le richieste sarebbero già a 33,7 miliardi. Esauriti tutti i 33,3 miliardi stanziati per il Superbonus fino al 2036. (LA NOTIZIA)

Una maggiore apertura, invece, sull'ampliamento delle cessioni del credito, consentite anche ad altri soggetti oltre le banche, con la sola esclusione delle persone fisiche. “Nel nostro Paese, se si parla del settore edile, il 50% delle imprese arriva a due dipendenti, il 75% arriva a cinque (LA NAZIONE)