Coronavirus, Cina torna alla vita dopo incubo lockdown

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A Shenyang, la più popolosa città della Cina nord-orientale, l'antico palazzo imperiale Shenyang Gugong ha riaperto le porte ai visitatori.

Tornano pian piano a riempirsi anche le palestre e molte persone sono tornate a fare jogging nei parchi.

Intanto nella capitale di Hubei tornano a circolare i bus sulle strade.

Da oggi nella provincia di Hubei vengono ritirate le misure di lockdown, che invece resteranno in vigore a Wuhan fino al prossimo 8 aprile. (Adnkronos)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il loro lavoro sarà soprattutto concentrato in Toscana che ospita a Prato un gran numero di cinesi radicati da molto tempo. In precedenza, la Cina aveva mandato due gruppi di esperti composto da 22 persone complessive e più di 20 tonnellate di forniture mediche per aiutare l'Italia nella lotta alla pandemia del coronavirus. (Rai News)

“Da maggio dello scorso anno ho vissuto a Xi'an e dal 24 gennaio la Cina si è completamente bloccata. Il 7 febbraio ha lasciato la Cina per tornare in Italia e una volta a casa si è messo in quarantena per altri 14 giorni, senza vedere nessuno. (Corriere della Sera)

(Afp). I test rapidi che la Spagna ha ordinato in Cina "non individuano i casi positivi come si sperava". Sintetizzano così il problema fonti anonime che hanno partecipato alle prime prove e a cui dà voce il giornale El Pais. (Adnkronos)

Il problema del servizio sanitario cinese. Secondo tale ricerca condotta dagli studiosi della London School of Hygiene and Tropical Medicine: la revoca delle restrizioni per il coronavirus prevista a fine marzo in Cina potrebbe portare a un’impennata di casi, raggiungendo, secondo tali calcoli, addirittura un nuovo picco ad agosto. (Il Primato Nazionale)

Il vice ministro degli Esteri Luo Zhaohui ha spiegato in una conferenza stampa che "il 90% dei contagi di ritorno è costituito da cittadini cinesi, di cui circa il 40% studenti. E lo stesso è previsto per i vettori stranieri con la Cina: un solo volo operato su base settimanale. (Ticinonews.ch)

Perché in Italia il modello cinese non è replicabile. "In Cina nessuno usciva di casa ma non possiamo assolutamente replicare quel modello, abbiamo i limiti di una democrazia", ha detto oggi il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, su Rai 1. (Today)