Un bonsai di 400 anni sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima

Infinity News ESTERI

Nell’agosto del 1945, quando il mondo cambiò per sempre e la Seconda Guerra Mondiale vedeva il suo tragico epilogo, il bonsai apparteneva alla famiglia Yamaki.

Un bonsai di pino bianco venne donato all’Arboreto nazionale degli Stati Uniti di Whashington, nel 1976 dal maestro giapponese Maseru Yamaki.

Per anni il bonsai rimase in america senza che nessuno fosse a conoscenza della sua vera storia.

Fu così che il bonsai che ora ha quasi 400 anni sopravvisse all’esplosione della bomba atomica di Hiroshima (Infinity News)

Ne parlano anche altre testate

Il papa ha ripetuto le stesse parole che disse al Memoriale della Pace di Hiroshima: “L’uso dell’energia atomica per scopi bellici è immorale, così come è immorale il possesso di armi nucleari. Questa pandemia ha raggiunto praticamente tutti: abbiamo capito che siamo tutti vulnerabili e ci rendiamo conto che la vera sicurezza deve essere, in sostanza, condivisa”. (korazym.org)

Il 6 agosto del 1945, ossia ben 75 anni fa, è stata sganciata una bomba atomica ribattezzata “Little Boy” sulla città giapponese Hiroshima. Pochi giorni dopo, una seconda bomba è stata sganciata sulla città di Nagasaki, e le vittime non sono state di certo poche. (Tecnoandroid)

I morti complessivi del Giappone in cinque anni di guerra fra civili e militari superarono di poco i due milioni mezzo. Non si vedevano, dopo il lampo, feriti o squartati i brandelli insanguinati dei 93 mila che si dissolsero col primo botto. (Il Riformista)

La donna è una dei 150 giapponesi incaricati di trasmettere il messaggio delle vittime. Le parole, le foto e i documenti traducono con più forza il messaggio originale. (Italia Oggi)

Come le armi nucleari, capace di annientare in un istante intere città. Il Pontefice ha spiegato di avere avuto, in passato, “il privilegio di poter venire di persona nelle città di Hiroshima e di Nagasaki”. (La Luce di Maria)

La Pace non è delegabile, la Pace riguarda ciascuno di noi, al di là delle origini etniche, delle scelte religiose e di vita di ciascuno. “La Pace non è un valore cui appellarsi in tempi di conflitti, in tempi di guerre e distruzioni. (RavennaToday)