Eni si lancia verso primi ostacoli - Finanza e Borsa

Investire Oggi ECONOMIA

(CC – www.ftaonline.com)

Oltre questa soglia via libera verso la ricopertura del gap lasciato aperto il 9 marzo a 10,19 euro.

La mancata rottura di area 9 confermerebbe invece un quadro fortemente ribassista che, sotto 7,30, comporterebbe un nuovo test di 6,26 ed eventualmente target negativi ipotizzabili in area 6.

Eni (+5,96%) preme con forza contro i primi ostacoli a 9/9,05 euro, massimi allineati del 10 e 25 marzo. (Investire Oggi)

Su altre testate

ENI centra un rialzo del 6,9%%, sostenuta anche dalla notizia che People's Bank of China ha l'1% del capitale. BANCHE contrastate, mentre lo spread del rendimento fra i titoli decennali italiani e tedeschi chiude a quota 193. (Yahoo Finanza)

Stm -2,4% e peggiore del listino principale dopo che Oddo Bhf ha tagliato il giudizio da buy a neutral. Barclays lima il prezzo obiettivo su Generali (+1,9% a 12,33 euro) da 16 a 15 euro. (Finanza Report)

(Simone Ferradini – www. Il titolo è probabilmente sostenuto dalla comunicazione Consob secondo cui, a seguito dell’adozione della soglia dell’1% di possesso azionario oltre la quale vige l’obbligo di comunicazione al mercato, la People’s Bank of China (la banca centrale cinese) ha portato in trasparenza una quota dell’1,014% nel gruppo italiano dell’energia. (Investire Oggi)

Il driver principale sui mercati oggi è stato infatti il movimento del petrolio, arrivato a un balzo del 28% in scia alle parole di Donald Trump. Molto bene invece Mediobanca (+3,48%), tra i titoli più penalizzati del settore dall’inizio della crisi Covid-19 insieme a Unicredit. (Yahoo Finanza)

Il presidente degli Stati Uniti ha ipotizzato un forte taglio delle produzione dell'Arabia Saudita e della Russia per sostenere le quotazioni del barile. Contrastati i titoli bancari: fra i due big di settore, Intesa Sanpaolo sale dello 0,21% dopo una giornata altalenante, mentre cala dell’1,18% Unicredit. (La Stampa)

Il presidente degli Stati Uniti ha ipotizzato un forte taglio delle produzione dell'Arabia Saudita e della Russia per sostenere le quotazioni del barile. Contrastati i titoli bancari: fra i due big di settore, Intesa Sanpaolo sale dello 0,21% dopo una giornata altalenante, mentre cala dell’1,18% Unicredit. (La Nuova Venezia)