Morto Piergiorgio Bellocchio. Conta più l'idea che l'ideologia

Del primo numero di Quaderni piacentini - reperto più arcaico delle pitture di Lascaux - va letta la sulfurea rubrica «Da leggere.

Nelle note pubblicate qua e là, rinvenibili in rete, di Piergiorgio Bellocchio si dice di tutto, tranne l'importante.

A chi scrive nel latte degli ingenui, scevro dai diktat della Storia, pare che Piergiorgio Bellocchio sia l'emblema di un tempo in cui contavano le idee prima delle ideologie

Nelle rare fotografie appare preoccupato, serio, sotto il lume della severità; di solito Piergiorgio Bellocchio veniva inscatolato nella didascalia «fratello del regista Marco». (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altri giornali

***. Ripubblichiamo qui l’intervista del 25 marzo 2020 che Alberto Saibene ha fatto a Piergiorgio Bellocchio in occasione dell’uscita del suo ultimo libro Un seme d’umanità. Il diario scolastico è un libro molto interessante di cui varrebbe la pena occuparsi senza fare troppo la parodia come ha fatto Umberto Eco”. (doppiozero)

Nel 2020 Quodlibet ha pubblicato la raccolta Un seme di umanità. Dal 1977 al 1980 ha diretto la casa editrice Gulliver di Milano; nel 1985 ha fondato, con Alfonso Berardinelli, la rivista letteraria Diario . (Gazzetta di Parma)

Satire e saggi (Scheiwiller, 2007) e Diario 1985-1993 (con Alfonso Berardinelli), Quodlibet, 2010 Nel marzo del 1962, quindi sessant’anni fa, aveva fondato la rivista trimestrale «Quaderni Piacentini» con il sottotitolo «a cura dei giovani della sinistra», il cui primo numero uscì tirato in ciclostile. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il legame di Bellocchio con la Toscana riguarda Empoli, precisamente la frazione di Pozzale. Il premio già in quegli anni si era trasferito nel capoluogo empolese (gonews)

Con Piergiorgio Bellocchio se ne va l’ultimo baluardo del nostro Novecento letterario italiano. Quella di Piergiorgio Bellocchio era una forma di critica morale, che si concentrava soprattutto sugli autori in ombra, i vinti, i falliti (Sololibri.net)

Dal 1977 al 1980 ha diretto la casa editrice Gulliver di Milano; nel 1985 ha fondato, con Alfonso Berardinelli, la rivista letteraria Diario . Il film è stato presentato agli Special Screenings del Festival di Cannes (Corriere della Sera)